Roma, cade per colpa di una buca ma viene condannata a risarcire il Comune

«Non ci devono essere, vanno riparate», spiegano dall’avvocatura. «Ma il diritto al risarcimento scatta solo se la buca è imprevista e imprevedibile: Cassazione e giudici lo dicono da 30 anni a questa parte»

Cadere per colpa di una buca e dover risarcire il Comune: succede a Roma, come racconta una sentenza della Corte di Cassazione riportata da Repubblica il 26 gennaio. «Una professoressa universitaria di 76 anni siciliana, ma romana d’adozione, dovrà pagare 30mila euro per aver messo il piede in fallo ed essersi rotta il braccio», si legge nell'articolo. Paradosso: «la vittima di un cratere di via Taro, una delle strade principali del quartiere Trieste, aveva chiesto 100mila euro per l’infortunio. Pretesa bocciata in pieno dagli ermellini: non è colpa del comune se le strade sono tutto un rattoppo ed è facilissimo imbattersi in una buca. Piuttosto i residenti tengano gli occhi aperti». 


Le buche e la giurisprudenza

«È una cosa che a noi succede di frequente, non è una novità», spiega a Open Andrea Magnanelli dell’avvocatura capitolina. «Non ho visto la sentenza nello specifico ma resta il fatto che bisogna fare un po’ di chiarezza». Facciamola. Le buche non ci devono essere, vanno riparate. «Posto questo, il diritto al risarcimento scatta solo se la buca è imprevista e imprevedibile, ed è quello che dicono Cassazione e giudici da 30 anni a questa parte», spiega il legale.  D’altra parte il codice della strada parla chiaro: «Bisogna fare attenzione ed evitare di farsi male».


La sentenza insomma «conferma una cosa assodata e pacifica, non solo per le buche di Roma ma in tutta Italia: bisogna evitarle», conclude l'avvocato. Dalla metà degli anni Novanta in poi il comune di Roma «paga una polizza assicurativa per far fronte a questi danni. Inoltre, nei contratti di appalto per la manutenzione delle strade c'è una forma di garanzia per i danni a terzi. Nel 99% dei casi, quando c'è un danno, il danneggiato viene risarcito dalle Assicurazioni di Roma, ma ancora prima dall’impresa che si è occupata della manutenzione».  

Quando è il Comune a risarcire

Se alla signora caduta in via Taro nel lontano 2006 è andata male in termini di risarcimento, meglio va a un automobilista che nei giorni scorsi si è visto riconoscere 760 euro di risarcimento per i danni subiti dalle buche di Roma: 641 per l’auto e 119 per le spese legali, tutti a carico del Campidoglio. «Quello che sorprende», scrive il Codacons che ha rappresentato in via stragiudiziale l’automobilista, «è che il Comune, nella memoria difensiva depositata contro la class action intentata dall’associazione, sostiene che, essendo ormai le buche una caratteristica cittadina sono i romani che hanno “l’obbligo” di fare di tutto per evitarle». 

 

Roma, cade per colpa di una buca ma viene condannata a risarcire il Comune foto 1

Ansa/Alessandro Di Meo 

La posizione del Comune

L'amministrazione non commenta le sentenze, ma fa un bilancio sull'attività svolta per le buche di Roma. «In questi due anni sono stati ultimati oltre 100 cantieri», spiegano fonti dell'assessorato al Patrimonio. «Sono partite già oltre 20 gare per quanto riguarda la manutenzione  delle infrastrutture capitoline.  Ne partiranno molte altre perché durante l’anno si è lavorato alla progettazione degli interventi. Quindi si continua a programmare e a intervenire per la manutenzione di tutta la grande viabilità di Roma», assicurano dal Campidoglio.
 

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