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L’alternanza scuola-lavoro fa la differenza: più possibilità per i giovani di trovare un impiego

30 Gennaio 2019 - 19:30 Felice Florio
Aumentano fino al +70,9% le chance lavorative per i ragazzi che fanno apprendistato e stage: i dati migliori per i diplomati tecnici e professionali

AlmaDiploma, piattaforma di servizio per gli studenti delle scuole secondarie, ha raccolto i dati di circa 85 mila ragazzi che si sono diplomati dal 2015 al 2017. «Per il tredicesimo anno consecutivo, il Rapporto sugli Esiti a distanza dei Diplomati ci permette di seguire i giovani nella loro esperienza dopo l’Esame di Stato così da monitorare le loro scelte e il loro percorso». Inizia così il report che mette in luce due aspetti chiave: quanti diplomati entrano subito nel mondo del lavoro e quanti invece proseguono gli studi all’università. La sorpresa è che l’alternanza scuola-lavoro può fare davvero la differenza.

L’istituto dell’alternanza consente ai ragazzi di completare il proprio percorso formativo alternando periodi di studio in aula e forme di apprendimento in contesti lavorativi e delle esperienze di stage. Le attività esterne alla scuola devono essere attivate sulla base di convenzioni fra scuola e aziende. L’indagine rileva che, aun anno dal titolo, il 20,2% di quanti hanno svolto l’alternanza scuola-lavoro è stato successivamente richiamato dall’azienda presso cui ha svolto la formazione. I dati migliori riguardano i diplomati tecnici (23,3%) e professionali (24,8%).

Inoltre, cita il rapporto, «a parità di altre condizioni, anche altre attività di formazione esercitano un effetto positivo in termini occupazionali: lo svolgimento di attività di alternanza scuola-lavoro e stage durante gli studi o dopo il conseguimento del diploma aumentano, rispettivamente, del 40,6% e del 70,9% la probabilità di essere occupato ad un anno dal titolo. A parità di ogni altra condizione, dunque, le attività di formazione, di qualsiasi natura, svolte prima o dopo il diploma, rafforzano la probabilità di essere occupato, entro un anno dal conseguimento del titolo».

Ma quanti sono a preferire il lavoro all’università? A un anno dal diploma, il 66,8% del campione risulta iscritto a un corso di laurea (tra questi il 15,7% frequenta l’università lavorando). Tra le motivazioni, il 45% intende migliorare le opportunità di trovare lavoro, il 22% ritiene che la laurea sia necessaria per trovarlo, il 30,2% desidera potenziare la propria formazione culturale.

Invece, passato un anno dalla fine della scuola superiore, il 19,8% ha scelto di inserirsi direttamente nel mercato del lavoro. C’è un 8,3% degli intervistati che è alla ricerca attiva di un impiego e un 5,1% che, per motivi vari, non cerca un lavoro.

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