Donald Trump: «Non escludo intervento militare in Venezuela». Maduro: «Si fermi»

L’ipotesi era stata anticipata su Open in un’intervista a un giudice venezuelano in esilio che annunciava proprio un’azione militare degli Usa «nella prossima settimana»

Il presidente americano Donald Trump è tornato a parlare della crisi politica in Venezuela. In un intervento alla CBS, ha dichiarato di non escludere la possibilità di intervenire in modo più deciso nel Paese con un’azione militare a supporto di Juan Guaidó, il presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana.


La “risposta” di Nicolás Maduro, non si è fatta attendere. «La gente si sta già armando. Cosa dovrebbe fare un paese? Arrendersi?», ha dichiarato al programma Salvados, in onda nella serata di domenica 3 gennaio sulla tv spagnola e di cui un’estratto è anticipato da La Vanguardia. Maduro si è poi rivolto direttamente a Donald Trump: «Stai facendo errori che ti sporcheranno le mani di sangue».


L’ipotesi di un intervento armato era stata anticipata su Open in un’intervista a un giudice venezuelano in esilio: «La situazione avrà un epilogo nei prossimi giorni, nel bene o nel male. Le truppe statunitensi sono stanziate sul confine colombiano e sono pronte a scortare fino a Caracas convogli di aiuti umanitari».

«Entreranno in Venezuela, non so precisamente a che ora e in quale giorno della prossima settimana. Questo è un dato, sono sicuro. Le mie fonti mi dicono che le forze di sicurezza chaviste respingeranno i nordamericani o sequestreranno gli alimenti e le medicine. La mia previsione è che quello sarà il punto di non ritorno per Maduro. Nel bene o nel male».

Alla CBS, Trump ha affermato inoltre di avere respinto la richiesta di un incontro voluto da Maduro, che, in passato, aveva accusato proprio il presidente americano di aver ordinato la sua uccisione.

Le dichiarazioni di Donald Trump arrivano dopo giorni di tensione nella vita della repubblica sudamericana. Il 2 febbraio scorso, migliaia di persone sono scese in strada per manifestare il loro sostengo a Guaidó.

L’attivismo di Trump sul fronte venezuelano e la possibilità di un intervento militare possono rappresentare una novità nella politica estera del presidente, dopo gli annunci ufficiali di voler ritirare le truppe americane dall’Afghanistan e dalla Siria.

Alcuni media hanno interpretato la forte presa di posizione sul Venezuela come un tentativo di distogliere l’attenzione dalle campagne mediorientali e dai problemi domestici, come lo shutdown federale, il più lungo nella storia degli Usa, e la rivalità con Nancy Pelosi, politica democratica e presidente della Camera dei rappresentanti.

Intanto, giovedì 7 febbraio, l’Uruguay e l’Unione europea ospiteranno la riunione inaugurale del Gruppo di contatto internazionale sul Venezuela. A partecipare,insieme a otto paesi dell’Ue, inclusa l’Italia, alcuni stati dell’america latina (Bolivia, Costarica, Ecuador e Uruguay).