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Venezuela, spaccatura definitiva nel governo. Salvini incontrerà Guaidò, Di Maio no

07 Febbraio 2019 - 09:57 Redazione
L'Italia sempre più marginale nei tentativi di mediazione dell'Ue

È ufficiale: il Governo italiano ha due posizioni sulla crisi politica in Venezuela. Il 6 febbraio il presidente autoproclamato del Venezuela Juan Guaidó ha chiesto un incontro ai due vicepremier. Matteo Salvini ha accettato (l’incontro si terrà lunedì 11 febbraio). L’altro, Luigi di Maio, si è tirato indietro, spiegando in una lettera al quotidiano Avvenire che il Movimento 5 Stelle vuole restare neutrale e auspica nuove elezioni. «Come sa, è mia piena convinzione che il Governo italiano debba evitare ogni ingerenza esterna e rendersi disponibile come mediatore tra le parti, per aiutare il Venezuela a tracciare un percorso comune di legittimazione politica che arrivi attraverso nuove elezioni, libere e monitorate da organismi internazionali […] Ritengo necessario che il Governo italiano mantenga una linea di neutralità e di non ingerenza sul processo che condurrà a tali elezioni».

Le parole del presidente della Repubblica, Sergio Matarella, che invitava il Governo ad avere una posizione chiara in merito, sembrano essere cadute nel vuoto. Per convincere anche l’Italia ad aderire alle posizione dell’Ue, Guaidó aveva inviato una delegazione ufficiale e una lettera al Governo in cui chiedeva un incontro«con la finalità di illustrarle il piano di azione per il ripristino della democrazia in Venezuela, mediante l’indizione di elezioni libere e trasparenti, e risolvere l’attuale crisi umanitaria che sta colpendo tutti i venezuelani e più di 100 mila italiani che vivono in Venezuela».

La reazione di Maduro

Dopo aver difeso il suo diritto di restare in carica e aver invitato il popolo venezuelano a difendersi da un eventuale azione militare da parte degli Stati Uniti, adesso Maduro sembra più disponibile al confronto. Il presidente venezuelano ha confermato il suo sostegno«assoluto» a Messico, Uruguay e ad altri Paesi latinoamericani, autori di una proposta di mediazione che sarà presentata al gruppo di contatto promosso dall’Ue, che si riunisce oggi – 7 febbraio – nella capitale uruguayana.

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