Nyt: «Bin Salman aveva già minacciato di uccidere Khashoggi nel 2017»

Alcune intercettazioni dei servizi segreti americani confermerebbero il coinvolgimento del principe saudita nell’assassinio del reporter

Secondo l’intelligence americana il principe saudita Mohammad Bin Salman, durante una conversazione con un consigliere del Regno avrebbe minacciato di usare un proiettile contro Jamal Khashoggi se non fosse tornato in patria smettendo di criticare il governo. A rivelarlo è il New York Times, citando alcune fonti dei servizi segreti statunitensi. Il report ottenuto dal quotidiano americano rappresenta fino ad ora la prova più concreta della volontà del principe ereditario di uccidere Khashoggi. Il giornalista era stato assassinato nel consolato saudita di Istanbul, e il suo corpo era stato smembrato e fatto scomparire. Nella conversazione Bin Salman avrebbe dichiarato che se Khashoggi non fosse tornato in Arabia Saudita lo avrebbe costretto con la forza. Se nessuno di questi due metodi avesse funzionato allora il principe, dice l’intercettazione, avrebbe usato un proiettile. L’omicidio dell’editorialista del Washington Post aveva scosso la comunità internazionale, che aveva più volte richiesto, soprattutto agli Stati Uniti, alleati storici di Riad, di distanziarsi dalle azioni del Regno saudita chiedendo chiarezza sulla morte del giornalista.


Fin da subito MbS è infatti stato accusato di essere il mandante dell’assassinio. Una teoria che è stato confermata dalla relatrice Onu Agnes Callamard che in viaggio in Turchia per indagare sul caso Khashoggi ha dichiarato che l’omicidio è stato «pianificato e perpetrato da funzionari dell’Arabia Saudita» e che il Regno ha ostacolato l’indagine. Nonostante l’intelligence americana abbia concluso che il principe avesse usato la frase come una metafora, gli stessi servizi segreti hanno confermato che Mbs avesse sul serio le intenzioni di uccidere il giornalista se non fosse tornato a Riad. Proprio nel 2017, al momento della conversazione, Bin Salman aveva iniziato la sua scalata al potere ordinando l’arresto di diverse figure di spicco della politica saudita, rinchiudendoli all’Hotel Ritz Carlton di Riad dove furono interrogati. Secondo gli stessi documenti di intelligence, MbS riteneva che Khashoggi fosse diventato troppo influente, e che i suoi articoli stessero minando l’immagine della Corona, e di Bin Salman come un riformatore illuminato.


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