La protesta dei pastori sardi per il prezzo del latte arriva all’Antitrust

La procedura si completerà entro quattro mesi e verificherà se gli operatori abbiano influenzato il crollo dei prezzi

Potrebbe arrivare una svolta per la protesta dei pastori sardi sul prezzo del latte. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto un’istruttoria sui prezzi del latte sardo di pecora destinato alla produzione di pecorino romano Dop, sulla base della normativa sulle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare.


Da cinque giorni gli allevatori hanno iniziato proteste in tutta la Sardegna contro il crollo dei prezzi del latte causato dallo sforamento delle quote di produzione. Uno sforamento che a sua volta avrebbe portato i caseifici a imporre prezzi più bassi per l’acquisto delle materie prime per la produzione del pecorino.


La protesta dei pastori sardi per il prezzo del latte arriva all'Antitrust foto 1

Il procedimento è stato avviato nei confronti del Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano e di 32 imprese di trasformazione ad esso aderenti con sede in Sardegna. Tale procedura intende verificare se gli operatori abbiano imposto agli allevatori un prezzo di vendita del latte al di sotto dei costi medi di produzione, in violazione dell’art. 62 del D.L. 1/2012.

Il provvedimento potrebbe delineare una situazione di significativo squilibrio contrattuale tra i caseifici e gli allevatori, questi ultimi parte debole del rapporto in ragione della natura altamente deperibile del latte e delle caratteristiche dimensionali e organizzative delle imprese di allevamento. L’istruttoria dovrà concludersi entro 120 giorni dall’avvio.

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