Scritte razziste a Melegnano, Salvini: «Rispetto dolore madre, lei rispetti la richiesta di sicurezza»

Il ministro dell’Interno respinge le accuse della mamma di Bakary: «La signora rispetti la richiesta di sicurezza e legalità che arriva dagli italiani, che io concretizzo come ministro. Bloccare gli scafisti e i loro complici, fermare l’immigrazione clandestina è semplicemente giustizia, non è razzismo»

A distanza di una settimana, una seconda scritta razzista è apparsa a Melegnano.«Ammazza al negar», con tanto di svastica rovesciata a mo' di firma. Nonostante solo sette giorni fa la prima scritta avesse sollevato l'indignazione non solo gli abitanti di Melegnano ma dell'intera Italia, il vandalo razzista – al momento ancora anonimo – ha agito ancora, incurante delle reazioni. Il bersaglio di questi messaggi è BakaryDandio, un 21ennedi origine senegalese, figlio adottivo di una coppia di genitori milanesi.


La seconda scritta razzista è apparsa nello stesso punto della prima, nell'androne del palazzo dove Bakaryabita con i suoi genitori. Al secondo episodio, la mamma del 21enneha deciso di sfogarsi e ha accusato il ministro dell'Interno Matteo Salvini, considerato il mandante del clima di odio che sta man mano pervadendo l'Italia.


«Quello che sta accadendo in tanti casi oggi in Italia è amplificato anche da politici come Salvini. Questo episodio è il primo del genere nella vita di mio figlio, ma forse perché clima di oggi non è il clima che si respirava tre anni fa. Il problema è che l’immigrazione non è un problema», ha dichiarato Angela Bedoni, la mamma di Bakary.

A stretto giro, il ministro dell'Interno ha replicato alla signora Bedoni, dichiarando:«Io rispetto il dolore di una mamma, abbraccio suo figlio condanno ogni forma di razzismo. E la signora rispetti la richiesta di sicurezza e legalità che arriva dagli italiani, che io concretizzo come ministro. Bloccare gli scafisti e i loro complici, fermare l'immigrazione clandestina, assumere poliziotti, installare telecamere ed espellere criminali èsemplicemente giustizia, non è razzismo o tantomeno razzismo».

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