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Firmato l’ordine di carcerazione per Formigoni. L’ex governatore è entrato nel carcere di Bollate

21 Febbraio 2019 - 21:16 Redazione
Il Celeste è stato condannato in via definitiva in Cassazione a 5 anni e 10 mesi per il caso Maugeri. Nella mattinata del 22 febbraio si consegna dopo la richiesta di carcerazione del procuratore generale. Il legale di Formigoni chiede i domiciliari

Si sono aperte le porte del carcere per Roberto Formigoni. Il sostituto procuratore generale di Milano, Antonio Lamanna, ha firmato l’ordine di esecuzione della pena per l’ex governatore lombardo, condannato in via definitiva dalla Cassazione a cinque anni e dieci mesi nel processo per il caso Maugeri-San Raffaele. Il provvedimento implica il trasferimento in cella ed è stato eseguito dai carabinieri: Formigoni sarà detenuto nel carcere di Bollate, dove è entrato in mattinata. Accusato di corruzione nel processo Maugeri-San Raffaele, Formigoni dovrà scontare 5 anni e 10 mesi di carcere. Un leggero sconto di pena, dunque, rispetto alla condanna di secondo grado, ricevuta pochi mesi fa, a 7 anni e 6 mesi di carcere.

(Video Vista / Alexander Jakhangiev)

La vicenda giudiziaria

La difesa di Roberto Formigoni, condannato ieri in via definitiva a 5 anni e 10 mesi per il caso Maugeri-San Raffaele, ha depositato una istanza per chiedere la detenzione domiciliare per l’ex governatore lombardo. La richiesta è stata presentata dall’avvocato Mario Brusa, storico difensore di Formigoni al sostituto procuratore generale di Milano Antonio Lamamma. Roberto Formigoni è stato condannato per aver favorito, attraverso una serie di delibere di giunta, due poli sanitari privati (la Fondazione Maugeri e l’ospedale San Raffaele) tra il 1997 e il 2011, in cambio di vacanze lussuose e altre utilità del valore complessivo di 6.6 milioni. L’ex presidente, soprannominato «Il Celeste» non potrà più ricoprire incarichi pubblici.

Oltre che governatore dal 1995 al 2013, era stato sia eurodeputato che parlamentare (eletto più volte sia alla Camera che al Senato con la Democrazia Cristiana e con Il Popolo della Libertà, che lasciò per fondare il Nuovo Centrodestra). A contribuire alla sua incarcerazione c’è stato il recente provvedimento Spazza-corrotti, il disegno di legge anticorruzione fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle e approvato in via definitiva dalla Camera lo scorso 18 dicembre. Formigoni dovrà andare in carcere a 71 anni senza poter usufruire dei benefici penitenziari. L’ex-governatore non potrà contare dunque sulla detenzione ai domiciliari prevista solitamente per gli over 70.

Durante la sua arringa, l’avvocato Franco Coppi aveva sottolineato la totale mancanza di prove contro Formigoni: «Si dice che Formigoni vada in barca, che sia invitato in vacanza – aveva pronunciato in aula – ma nessuno è riuscito a dimostrare la riconducibilità di un singolo atto di ufficio a queste “utilità”. Nessuno sa che cosa è stato chiesto a Formigoni, e nessuno sa per quale cosa è stata corrisposta quella utilità».

Le reazioni dei politici

Festeggia su Facebook il sottosegretario del M5S Stefano Buffagni: «Formigoni va in carcere grazie allo spazzacorrotti», ha scritto Buffagni in un post. «Ho iniziato il mio cammino nel Movimento per combattere contro personaggi come Mr. B e contro il Celeste ed il suo impero. Oggi mentre gli italiani ci hanno mandato al governo del paese Formigoni andrà in carcere per corruzione dopo che solo qualche mese fa abbiamo anche approvato la legge spazzacorrotti che non lo farà scappare dalle sbarre dati i gravi reati! Il Cambiamento».

Silvio Berlusconi, invece, si è detto «umanamente dispiaciuto» della notizia della condanna di Formigoni. Mentre il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha detto: «Non limitiamoci a giudicarlo solo per questa sentenza». Secondo Fontana l’ex governatore «per 18 anni ha contribuito a sviluppare un’incontestabile serie di importanti primati in Lombardia».

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