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«Faccetta nera» sulla pista di pattinaggio. Il sindaco: «Opera di un deficiente, il gestore convocato in comune»

24 Febbraio 2019 - 19:51 Felice Florio
Angelo Fruttero, primo cittadino di Limone Piemonte, comune al confine con la Francia, ha detto a Open: «La pista è pubblica, la gestione è privata. Purtroppo non posso agire direttamente contro questo dipendente idiota, ma il gestore Gianluca Di Gifico è stato convocato ufficialmente in Comune»

Limone Piemonte, circa 1.500 abitanti, è un piccolo paese in provincia di Cuneo. È conosciuto dagli amanti della montagna e dagli sciatori che arrivano qui da tutta Europa. Venerdì 22 febbraio, un dipendente della pista comunale di pattinaggio su ghiaccio, data in gestione a un privato per tre anni, a impianto aperto, ha messo in filodiffusione «Faccetta nera», «All’armi siamo fascisti» e altri inni del Ventennio.

«Si tratta di un deficiente», ha detto a Open il sindaco Angelo Fruttero, ripetendo cinque volte l’epiteto. «Limone è un piccolo borgo con poco più di un migliaio di abitanti. Ci conosciamo tutti e qui si svolge una vita tranquilla: nessuno aveva mai fatto nulla del genere». Eppure questa volta è successo: il Comune è diventato subito conosciuto in tutta Italia dopo che l’Osservatorio democratico sulle nuove destre ha pubblicato le segnalazioni risalenti al 22 febbraio. «Questo idiota, che a quanto mi risulta non è nemmeno un limonese, ha infangato il nome del paese con un gesto stupido. E soprattutto, ha commesso un reato in un luogo pubblico. Lunedì 25 febbraio ho convocato ufficialmente il gestore della struttura», ha detto Fruttero.

Il sindaco stesso ha appreso la notizia dai media: i video diffusi sui social network sono diventati virali e i turisti che affollano Limone durante i mesi invernali hanno cominciato a diffondere post di protesta sulle pagine del comprensorio sciistico, minacciando di non tornare più nella località per passare la propria settimana bianca. «Voglio chiarire che non si tratta nemmeno del clima politico cittadino: immaginate che le elezioni qui si svolgono sempre con la candidatura di liste civiche, mai di partiti», afferma il sindaco, il cui mandato scadrà a maggio di quest’anno.

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 «Siamo un borgo di montanari, non ci sono comunità di immigrati e sentiamo lontanissima la lotta e la propaganda politica che si sta consumando a livello nazionale», ha voluto ribadire Fruttero, giurando di non aver mai assistito a un episodio del genere a una manifestazione nella località. L’appalto della struttura, affidata a Gianluca Di Gifico, scadrà il mese di marzo del 2020. Il 25 febbraio, convocato dall’amministrazione, potrà rispondere anche alla domanda posta dall’Osservatorio: «Ci chiediamo, l’apologia di fascismo in questo Paese è un reato sancito da 2 leggi e dalla Costituzione stessa, come è possibile che un esercizio pubblico quale la pista di pattinaggio su ghiaccio di una rinomata località turistica possa permettersi di trasformarsi in una rievocazione dell’oscuro ventennio in pieno giorno e nella sua piena attività?».

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