Ibrahim, aggredito da due ragazzini al rione Sanità: «Non è razzismo, ma disagio sociale»

«Sono ragazzini innocenti che devono esprimere il loro malessere, i genitori non li ascoltano, non si prendono cura di loro. In questo tempo vuoto di ogni giorno si sfogano con la violenza», ha raccontato a Open

Abita in Italia da 28 anni Ibrahim Yacoubou, mediatore culturale di 51anni, insultato e aggredito da due ragazzi di 10 e 12 anni al Rione Sanità di Napoli. Stava rincasando quando i due, che lo insultavano da giorni, l'avrebbero spintonato e gli avrebbero spruzzato in faccia dello spray al peperoncino.


Dopo essere stato ricoverato, Ibrahim ha sporto denuncia. I due adolescenti si sono poi scusati, promettendo di impegnarsi in attività sociali sul territorio. Ibrahim li ha abbracciati, ha accettato le loro scuse ma ha avvisato che ritirerà la denuncia solo quando vedrà un reale impegno dei ragazzi nelle attività sociali. 


«Si sono scusati perché non sapevano con chi avevano a che fare» ha spiegato Ibrahim a Open. «Dal '98 al 2005 ho fatto volontariato con ragazzi a rischio, tanti di questi ora sono diventati i genitori di questi ragazzini che passano le giornate in Piazza Sanità». La sua attività di volontariato non si è mai arrestata: oggi Ibrahim – sposato con una donna napoletana – nel suo tempo libero fa il mediatore culturale nei centri per migranti minori non accompagnati, nelle prefetture, ma anche al porto di Napoli.

Secondo lui, non c'è un movente razzista nell'aggressione che ha subito. «Sono ragazzini innocenti che devono esprimere il loro malessere, i genitori non li ascoltano, non si prendono cura di loro. In questo tempo vuoto ogni giorno si sfogano con la violenza - spiega- passano tutta la giornata a non fare nulla in Piazza Sanità, non possono rimanere cosi, deve esserci un programma che li aiuti». 

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