Root Cause rimosso da Netflix: devitalizzare i denti non è cancerogeno

Il documentario, che è possibile ancora recuperare in diverse piattaforme online, dimostrerebbe un collegamento tra terapie considerate innocue dai dentisti e l’insorgere del cancro. Il problema è che lo fa basandosi su tesi smontate ormai dagli anni ’50

Scompare da Netflix il controverso documentario Root Cause dopo la sollevazione di diverse associazioni di esperti, il film infatti presentava dei dati privi di fondamento scientifico. Si vorrebbe dimostrare che i «root canal treatment», ovvero i trattamenti endodontici (devitalizzazioni), possano essere la causa di cancro, malattie al cuore e varie patologie croniche. Quindi viene suggerita l’idea di farsi rimuovere direttamente i denti danneggiati o infetti.

Un documentario ancora disponibile in rete

Root Cause è stato diretto dal regista australiano Frazer Bailey. Netflix lo inserisce nel suo «palinsesto» a partire dal primo gennaio 2019. Nel giro di un mese le associazioni Ada (American dental association), Aae (American association of endodontists) e Aadr (American association of dental research) hanno denunciato la pericolosità che comporta dare visibilità a un documentario del genere.

Root Cause rimosso da Netflix: devitalizzare i denti non è cancerogeno foto 1

Il film disponibile con iTunes, Amazon e Vimeo

Potremmo aprire una parentesi interessante sui pro e contro dal punto di vista comunicativo, del rimuovere un film per migliorare la qualità di un servizio online. Ma i tempi di intervento di dentisti e oncologi potrebbero non essere sufficienti, quindi ci limiteremo a spiegare perché questo genere di contenuti è infondato.

Tesi vecchie, smentite dagli anni ’50

Gli argomenti del documentario si rifanno a tesi vecchie di un secolo, abbondantemente superate e smentite negli anni ’50. Il trattamento preso di mira da Root Cause oltre ad alleviare il dolore dei pazienti, permette oggi di eliminare i batteri prevenendo future infezioni. Nessuno degli effetti collaterali presentati nel film risultano nelle pubblicazioni scientifiche. La pratica oggi può spaventare solo i bambini alla prima visita dal dentista. Antidolorifici e anestetici locali permettono infatti di eseguire la devitalizzazione senza far provare alcun dolore, eliminando anche quello derivato dall’infezione. Inoltre, la devitalizzazione in sé è una parte del trattamento, a cui seguono le fasi di sagomatura, detersione e riempimento.

Denti devitalizzati e batteri

Secondo il documentario invece la permanenza di certi batteri nel dente sarebbe inevitabile. Queste tesi non sono una novità, circolano da diverso tempo in rete. La definizione più tipica è quella che vede il dente devitalizzato come una sorta di cadavere in decomposizione, oltre a questo le tossine prodotte sarebbero responsabili anche dei tumori, come quello al seno.

Root Cause rimosso da Netflix: devitalizzare i denti non è cancerogeno foto 3

Wikipedia | Root canal treatment

Tutto questo non ha senso per almeno due ragioni: innanzitutto parliamo di una terapia volta proprio a eliminare il maggior numero di batteri possibile dal canale presente nella radice del dente; per quanto riguarda i collegamenti tra batteri e tumori, non esistono studi a supporto di un rapporto causa-effetto. Nel film si citano principalmente tre «esperti»: il dentista canadese Weston Price, e i medici americani Hal Huggins e Boyd Haley. Tutti hanno cercato in passato di dimostrare dei collegamenti tra salute dei denti e altre patologie, senza mai riuscire a presentare risultati validi.

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Due dentisti rispondono a un utente preoccupato, 2011

Fact checking eseguiti da esperti

Gli autori del canale YouTube San Diego Dentistry hanno pubblicato una reaction alle principali affermazioni del documentario. Molto interessante anche l’analisi eseguita sul sito Dental Masterminds dall’esperta di igiene dentale Spring Hayes Hatfield.

Fonti scientifiche a supporto della devitalizzazione

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