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Un miliardo per l’innovazione, nel fondo di Di Maio le promesse di crescita e inclusione

04 Marzo 2019 - 19:16 Chiara Piselli
Obiettivo del Fondo nazionale innovazione è fare dell’Italia una smart nation con 5 miliardi in 5 anni. Di Maio: «Sarà un potente motore di opportunità per nuove generazioni, nuovi talenti e per il riequilibrio delle diseguaglianze, anche di genere». Casaleggio: «Da oggi l'Italia cambia passo»

«Non è un caso celebrare questo fondo a quasi un anno dalla formazione del nostro governo». Così esordisce il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio nel giorno della presentazione del nuovo Fondo nazionale innovazione alle Officine grandi riparazioni di Torino.«Potrà sembrare di nicchiama il tema degli investimenti in tecnologia è fondamentale e sarà al centro delle politiche del futuro», spiega il vicepremier M5s.

Un miliardo in tre anni. Tanto il governo ha già previsto per gli investimenti in start up e innovazione. Ma l'intenzione sarà poi quella di destinare al fondo 5 miliardi in 5 anni.«Da oggi l'Italia cambia passo», è il commento del presidente e fondatore di Rousseau Davide Casaleggio, presente alle Officine insieme alla sindaca di Torino Chiara Appendino. «Mi sono complimentato con Luigi Di Maio per la grande innovazione che è stata fatta in Italia».

Le sfide sono tante e le promesse grandi. Nato su iniziativa del ministro Di Maio, il fondo verrà gestito dalla Cassa depositi e prestiti attraverso una cabina di regia che ha «l'obiettivo di riunire e moltiplicare risorse pubbliche e private dedicate al tema strategico dell'innovazione».

Ma cosa significa in termini semplici e concreti? Quali sono i settori sui quali inciderà? Quali nuove opportunità arriveranno con il primo stanziamento dell'Esecutivo da un miliardo di euro in tre anni? Stando a quanto sostiene il vicepremier Di Maio, «L'innovazione può spingere l'Italia a diventare la prima manifattura in Europa». Sarà davvero così? Intanto vediamo cosa e come promette di innovare il nuovo fondo nazionale pensato da Luigi Di Maio.

I principi generali del Fni – Video

Inclusione

Stando a quanto riporta il sito del ministero dello Sviluppo economico, il diritto a innovare è un diritto fondamentale, per questo occorre «sostenere un'innovazione tecnologica che sia accessibile a tutti, imprese, cittadini e territori. L’innovazione è un potente strumento di crescita e di mobilità sociale, un motore di opportunità per talenti e imprese, per tutto il Paese».

Il fondo nazionale Innovazioni ha dunque come missione quella di concretizzare questo diritto ideale promettendo la vicinanza dello Stato verso chiunque abbia il talento, le competenze e la visione per contribuire alla crescita del Paese, in ogni fase del ciclo di sviluppo.

Crescita

Il fondo Innovazione intende sviluppare un ecosistema dell’innovazionea lungo termine attraverso il coordinamento delle risorse pubbliche incluse quelle per la crescita dei territori da Nord a Sud, ma anche attraverso l’attrazione di capitali privati e internazionali, visto che la sfida della crescita richiede propriola capacità di muovere capitali. Il Fni promette di accompagnare in modo virtuoso l’evoluzione economica per il benessere della collettività.

Presidio strategico

Secondo il ministero, l’innovazione tecnologica ha generato negli ultimi 20 anni diversi fenomeni di crisi della tenuta sociale su scala globale. «Anche in Italia – si legge nella nota del Mise- sono cresciute le diseguaglianze, sono stati colpiti settori tradizionali con conseguenti gravi perdite di posti di lavoro qualificato. Infine, Internet e la digitalizzazione hanno paradossalmente azzerato la possibilità di innovare».

Per questo, ilFni ha tra le proprie missioni anche quella di presidiare le tecnologie e i mercati emergenti più innovativi, garantendo alle start up italiane e alle piccole e medie imprese innovative tutto il supporto strategico necessario in una logica di sistema. Dunque, il fondo sostiene la connessione tra ricerca eimpresa e tra università e mercato.

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Ecosistema

Il fondo nasce con l’obiettivo di accelerare la maturazione delsistema dell’innovazione italiano. Particolare attenzione sarà dedicata a una serie di ritardi culturali e strutturali. E dunqueil fondo promette di ampliare il mercato degli operatori di venture capital(il capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l'avvio o la crescita di un'attività ndr) che oggi è limitato a 9 o 10 soggetti stranieri. Ma si prefigge anche di creare spazio e opportunità di crescita per il ricambio generazionale e diriequilibrare in modo radicale il gender gap, favorendo una maggiore e qualificata presenza femminile.

Leadership internazionale

Con lo stanziamento da unmiliardo di euro, il fondo Innovazione si qualifica come uno dei principali operatori di venture capital europeieha l’ambizione di giocare un ruolo da protagonista. Mira a fare dell'Italia la prima potenza manifatturiera d’Europa, visto che il Paese è giàleader in molti settori con un importante export per l’equilibrio economico nazionale.Allo stessotempo, il Fni ha l'obiettivo diattrarre in Italia grandi operatori e investitorieuropei e internazionali.

Impatto atteso

Le attese aspettative sono alte. L'impatto che il ministero dello Sviluppo economico intende produrre col Fniè «decisivo». «Insieme alla crescita naturale del mercato privato e grazie all’attrazione di nuovi investitori nazionali einternazionali – si legge nella nota del Mise – il fondo può rendere l’Italia uno dei paesi più competitivi in Europa in appena dueanni e può aiutare il Paese a riprendere, dopo oltre 20 anni, la strada della crescita».

La missione del Fniè, in definitiva, quella di fare dell’Italia una smart nationsotto un profilo finanziario, politico, civile e culturale, identificandosi in «un potente motore di opportunità per le nuove generazioni, per i nuovi talenti, per il riequilibrio in positivo delle diseguaglianze, anche di genere».

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