Caso Cucchi, Nistri: «Prenderemo provvedimenti quando verrà fatta chiarezza»

«Credo che l’importanza di un’istituzione non sia quella di far finta che tutto vada bene, ma di prendere atto che chi cade nel fango non sporca solo se stesso ma infanga tutti», dice il massimo vertice dell’Arma dopo gli ultimi colpi di scena

Dopo gli ultimi colpi di scena udienza dopo udienza nel processo sulla morte di Stefano Cucchi con nuove conferme di depistaggi da parte dell'Arma, parla oggi, sabato 9 marzo, il comandante generale dei carabinieri Giovanni Nistri.


«Tutte le determinazioni che potremo adottare in quel dolorosissimo caso saranno prese nel momento in cui l’autorità giudiziaria avrà fatto piena chiarezza sulle posizioni dei singoli», dice a margine di una cerimonia a Firenze in cui l'Arma è stata insignita del Fiorino d’Oro, massima onorificenza della città.


«Parlando di posizioni singole, devo dire che non posso assolutamente entrare nelle strategie difensive di nessuno», precisa Nistri, interpellato proprio sul caso Cucchi.

«Dico solo che nel momento in cui tutto sarà chiarito dall’Autorità giudiziaria, nella quale rinnoviamo piena fiducia, così come rinnoviamo il nostro fondato e forte dispiacere nei confronti di chi continua a piangere per delle situazioni che devono essere chiarite, a quel punto faremo esattamente quello che dobbiamo fare, come abbiamo dimostrato proprio qui a Firenze in altre circostanze», dice il comandante generale, riferendosi ai due carabinieri destituiti perché accusati di violenza sessuale nei confronti di due studentesse americane.

«Credo che l’importanza di un’istituzione non sia quella di far finta che tutto vada bene, ma di prendere atto che chi cade nel fango non sporca solo se stesso ma infanga tutti. Siamo anche determinati nel perseguire le mancanze, quando è possibile giuridicamente farlo e amministrativamente sostenerlo», conclude il generale.

Leggi anche: