Ecco cosa dice la lettera di Giuseppe Conte che blocca (per ora) la Tav

No preliminare ai capitolati di appalto per la Tav. Il che vuol dire che quelli della prossima settimana partono, perché sono solo preliminari, ma l’Italia dice fin d’ora di voler ridiscutere tutto

Èun no preliminare, che non ha effetto immediato sui bandi Tavattesi per la prossima settimana, quello che Conte ha comunicato inviando una lettera a Telt immediatamente postata su Facebook. Il premierdichiara fin d’ora che nella fase immediatamente successiva alla attuale – quella in cui tutti i paesi contraenti saranno chiamati a dire se sono ancora interessati al progetto – l’Italia si fermerà per«ridiscutere integralmente» il progetto ad Alta velocità Torino-Lione.


«Ho chiarito che questo Governo e le forze politiche che lo sostengono si sono impegnati a “ridiscutere integralmente” la Tav e che abbiamo intenzione di interloquire con la Francia e con l’Unione europea alla luce delle più recenti analisi costi-benefici da noi acquisite», si legge nel suo post. La quadra trovata dal premier Giuseppe Conte, e che al momento disinnesca la crisi politica, è tutta in un documento di tre pagine.


https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/posts/586914625123840

In realtà, i famosi (e famigerati) bandi non si fermano perché oggetto di accordi precedenti e destinati alla sola fase preliminare.E infatti la lettera contestuale di Telt, pubblicata dallo stesso Conte, specifica che non possono essere bloccati: «Un nuovo rinvio della pubblicazione dei bandi per la realizzazione della Tav oltre il mese di marzo comporterebbe la riduzione della sovvenzione europea di 300 milioni di euro». Ma il segnale politico è evidente perché impegna l’Italia sulle mosse future.

«Ovviamente non vogliamo che nel frattempo si perdano i finanziamenti europei già stanziati – scrive Conte -La società Telt mi ha appena risposto confermandomi che i capitolati di gara non partiranno senza l’avallo del mio Governo e del Governo francese e che, al momento, si limiteranno esclusivamente a svolgere mere attività preliminari, senza alcun impegno per il nostro Stato. Abbiamo promesso di tutelare esclusivamente gli interessi degli italiani».

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