Giuseppe Conte risponde alle domande di Skuola.net sul suo passato da professore universitario e racconta: «Spero che mi si riconosca di essere sempre stato rispettoso della persona. I voti? Non regalavo nulla, ma senza mai penalizzare gli studenti».
Poi fa un salto indietro nel tempo e racconta dei suoi trascorsi come studente liceale, diplomato al liceo classico, con il massimo dei voti all’esame di maturità. «Tra le materie più amate filosofia e storia», dice il presidente del Consiglio.
E poi aggiunge: «Chiedo venia ai miei professori di matematica: pur avendo buoni voti non ho mai aperto un libro di matematica. Facevo gli esercizi al volo».
E sulle strategie da adottare in aula, confessa di non essere stato il tipo da primo banco, «è troppo esposto. Mentre dall’ultimo non si segue molto. Il secondo banco è strategico».
Gli esami? «Conservavo sempre lucidità», spiega. Copiare a scuola? «No, mi si chiedeva un lavoro di squadra…».