Se Giuseppe Conte decidesse di mettersi in proprio e fondare un nuovo partito raccoglierebbe il 12% dei consensi. Tanto vale il suo elettorato in questo momento e chissà che, un giorno o l’altro, il premier non batta davvero in ritirata e – prima di tornare a fare l’avvocato – non valuti un simile fuori programma. A dimostrare il valore politico di Conte è il ceo di Noto Sondaggi Antonio Noto che, nell’ultima puntata di Cartabianca, il programma di Rai 3 condotto da Bianca Berlinguer, ha snocciolato numeri e ipotizzato scenari.
Da chi proverrebbero i voti per Conte?
Secondo il sondaggio, l’attuale presidente del Consiglio non sottrae voti all’area di destra, non rappresenta dunque una minaccia per Matteo Salvini, Giorgia Meloni o Silvio Berlusconi. A votarlo, stando alla posizione di Noto, sarebbe soprattutto l’elettorato di M5s e Pd e, in misura minore, altre formazioni politiche di sinistra come, per esempio, +Europa. Con il 12% dei voti, «il suo partito avrebbe un peso non secondario nel panorama politico», osserva Noto. Nel dettaglio, i numeri di Noto sondaggi sono così distribuiti: «Il 7% proviene dai 5 Stelle, il 3% dal Partito democratico, il 2% da altre formazioni come +Europa».
Il livello di fiducia per Conte e gli altri
Sul podio della fiducia tra gli elettori, stando al sondaggio di Noto, c’è il leader della Lega Matteo Salvini con il 48%. Subito dopo si posiziona il presidente del consiglio con il 42%. Con un grande stacco, la classifica di Noto elenca poi tutti gli altri: il leader del Movimento Luigi Di Maio e quello del Pd Nicola Zingaretti che, per i rispondenti al sondaggio, sono affidabili al 28%. Ancora più indietro si incontra invece Giorgia Meloni, con il 24%, e Silvio Berlusconi il cui livello di fiducia si ferma al 18%.
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