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Il trattato sul nucleare è sospeso: negli Usa riparte la corsa agli armamenti

12 Marzo 2019 - 09:06 Redazione
Dopo l'uscita dall'Inf, il trattato sul nucleare firmato negli anni '80 da Reagan e Gorbaciov, Washington sta investendo nella costruzione di un tipo di missile bandito dall'accordo firmato durante la Guerra Fredda

Il Pentagono ha confermato che gli Stati Uniti stanno lavorando a un nuovo missile da crociera con il sistema di lancio basato a terra,precedentemente banditodal trattato Inf per il disarmo nucleare, nelle ultime settimane sospeso da Usa e Russia. L’Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty era stato firmato nel 1987 dagli allora presidenti Ronald Reagan e Michail Gorbaciov, come primo passo verso un miglioramento dei rapporti durante la Guerra Fredda. Lo scorso 1° febbraio, Washington aveva annunciato la sua uscita dal trattato sulla base di alcune presunte violazioni della Russia. Mosca, secondo Trump, avrebbe costruito dei missili con un raggio tra i 500 e 5000 chilometri, proibiti però dal trattato. La portavoce del Pentagono, il colonnello Michelle Baldanza, ha confermato che gli Stati Uniti «cominceranno le attività di fabbricazione dei componenti per sviluppare i test dei sistemi missilistici, attività che – chiarisce Baldanza – sarebbero state inconsistenti a causa dei nostri obblighi verso il trattato».

Secondo il Pentagono, «i rinnovati sforzi statunitensi nella produzione di missili sono reversibili, e si fermerebbero nel caso in cui la Russia decidesse di aderire nuovamente agli obblighi previsti dall’Inf». È la prima volta, dagli anni ’80, che Washington si dedica alla costruzione di questo tipo di armi, quando i missili da crociera erano stati dispiegati in Europa in uno stallo delicato contro i missili sovietici SS-20. Thomas Countryman, ex assistente del segretario di Stato per la sicurezza internazionale e la non proliferazione, si è dichiarato deluso dai mancati tentativi dell’Unione europea di mettere pressione alla Russia affinché abbandoni lo sviluppo dei suoi missili. Per Sergey Rogov, direttore dell’Istituto per gli Stati Uniti e il Canada all’accademia Russia delle scienza, il ritorno alla produzione di missili a medio raggio creerebbe in Europa una situazione molto più pericolosa dello stallo nucleare del 1980.

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