Siria, il prigioniero liberato dal carcere di Assad dall’inviata della Cnn: «Oh mio Dio, c’è luce!» – Il video
[AGGIORNAMENTO: A seguito di una verifica successiva da parte di Verify-Sy e della stessa CNN, l’uomo non era affatto un civile, ma un membro del regime di Assad – Il fact-check] «Mio Dio, c’è la luce. C’è la luce!». Sono queste le parole di un prigioniero del regime di Bashar al-Assad che dopo mesi in cella è stato liberato in diretta durante un servizio della Cnn girato a Damasco. L’inviata della testata statunitense, Clarissa Ward, stava realizzando un reportage su una prigione segreta del regime rovesciato negli scorsi giorni dai ribelli. Mentre esplorava le celle, la giornalista ha notato un uomo nascosto sotto una coperta. Il prigioniero, emaciato e disorientato, era stato abbandonato. Da giorni si trovava nella cella senza cibo, acqua o luce. Ignorava completamente che il regime di Assad fosse caduto.
December 12, 2024
«Stai con me»
«Sono un civile», ha dichiarato spaventato, alzando le mani in segno di resa. «Stai con me, stai con me», ha ripetuto diverse volte il prigioniero stringendosi alla giornalista. «Per tre mesi non ho saputo niente della mia famiglia e dei miei figli». Quando i ribelli gli hanno portato del cibo, l’uomo lo ha mangiato a fatica, portandolo alla bocca con una mano che non smetteva di tremare. Non ha fatto in tempo a finirlo, però, ché il suo corpo l’ha rigettato. «La Siria è libera», gli ha detto poco dopo uno dei ribelli che dall’ex prigioniero ha ricevuto un bacio in fronte in un moto di inaspettata gioia.
Il turista americano trovato a Damasco
Nei dintorni di Damasco è stato trovato anche un altro uomo rimasto prigioniero per mesi. Travis Timmerman, un cittadino statunitense che si era recato in Siria per un pellegrinaggio religioso. Inizialmente l’uomo era stato confuso con Austin Tice, giornalista suo connazionale rapito nel 2012. Timmerman ha affermato di essere un turista, raccontando di essere stato arrestato dal regime di Assad nel maggio del 2024 e detenuto in una prigione alle porte di Damasco fino a pochi giorni fa. Il carcere, secondo quanto riferito da Timmerman, era gestito dai combattenti di Hezbollah. L’uomo ha viaggiato in Europa prima di andare in Libano, e da lì provare a raggiungere Damasco. Secondo quanto riporta il New York Times, il prozio Richard Timmerman ha confermato l’identità del nipote. I ribelli affermano di essere in collaborazione attiva con gli Usa per liberare i cittadini statunitensi.