Donald Trump chiude i cieli ai Boeing 737: anche l’azienda raccomanda la sospensione dei voli

Il presidente degli Stati Uniti si allinea con i circa 50 Stati che hanno bandito dal proprio spazio aereo i modelli della compagnia americana. E il titolo crolla in borsa

Donald Trump si allinea coni circa 50 Paesi e dopo l’incidente del volo di Ethiopian Airlines – in cui hanno perso la vita 157 persone, tra cui 10 italiani – chiude i cieli ai Boeing 737 Max 8 e Max 9. Il presidente Usa ha annunciato che, in base a nuove informazioni ricevute sulle specifiche dei velivoli, ha deciso di bloccare tutti gli aerei di questo tipo, compresi quelli attualmente in volo: dopo l’ordine, i piloti alla guida di questi modelli sono stati costretti ad atterrare il prima possibile. «Boeing è un’azienda straordinaria e sta lavorando duro», ha twittato Trump prima dell’annuncio ufficiale del fermo: il titolo azionario di Boeing ha registrato un’ulteriore caduta del -2,49% al titolo Boeing, che aggrava il crollo in Borsa dei giorni precedenti.


La stessa compagnia nonostante il ripetuto attestato di fiducia nel modello, ha pubblicato una raccomandazione in linea con il blocco operato dai singoli Stati: «per abbondanza di precauzione e per rassicurare il pubblico, alla Federal Aviation Administration (FAA), la temporanea sospensione dell’intera flotta di 371 velivoli 737 Max». I primi ad aver bloccato i Boeing Max 8 sono stati la Cina e l’Indonesia, seguiti da vari Paesi del Sud Est asiatico come l’Australia e la Malaysia e da Paesi europei tra cui Regno Unito, Germania, Francia e Italia. La decisione di Trump del 13 marzo, arrivata qualche ora dopo quella canadese e serve a tutelare«la sicurezza del popolo americano edi tutte le persone», ha aggiunto il presidente,«la loro incolumità è la nostra preoccupazione principale».