Parigi devastata, Trump attacca Macron: «L’accordo sull’ambiente sta funzionando? Non mi pare»

18esima settimana di manifestazioni, questa volta segnate soprattutto dagli assalti ai negozi e scontri con le forze dell’ordine. Il ministro dell’Interno Christophe Castaner:  «Non si tratta né di manifestanti né di casseur, questi sono solo assassini»

Il giorno dopo le violenze e i negozi saccheggiati sugli Champs-Élysées, durante la 18esima settimana di manifestazioni dei Gilet Gialli che sognano di entrare al parlamento europeo, il presidente francese Macron annuncia reazioni durissime. «Quel che è avvenuto non si chiama manifestazione. Tutti coloro che erano là sono complici di quanto è accaduto», dice Macron. Ma Oltreoceano, arriva la provocazione del presidente Usa Trump: «L’accordo di Parigi sull’ambiente come sta funzionando per la Francia? Dopo 18 settimane di disordini da parte dei gilet gialli, immagino non così bene! nello stesso tempo gli Usa sono andati in cima a tutte le liste sull’ambiente», senza fornire la fonte dei dati citati. Intanto uno degli esponenti dei Gilet Gialli, Christophe Chalencon, in un’intervista a Repubblica Tv ha invitato di nuovo al dialogo Luigi Di Maio. Chalencon non sembra pentito delle dichiarazioni, catturate dalle telecamere della trasmissione Piazzapulita in cui parlava di «paramilitari» pronti a prendere il potere in Francia. Ieri, i manifestanti con le pettorine fosforescenti avevano messo a soqquadro il centro di Parigi. a partire dalle 11 di mattina: scontri con le forze dell’ordine. Vari negozi erano stati attaccati e le vetrine svuotate. Un luogo in particolare – il celebre ristorante Fouquet – era stato preso di mira e il suo interno è stato vandalizzato. A Parigi un palazzo era stato avvolto alle fiamme, almeno 11 i feriti. Un bimbo di nove mesi, salvato in extremis dopo essere rimasto intrappolato con la mamma al secondo piano. Il bilancio della giornata, secondo Le Monde, è stato di 237 arresti e 60 feriti (42 manifestanti, 17 poliziotti e un vigile del fuoco). Il primo ministro Édouard Philippe ha definito «inaccettabili» l’ondata di violenze compiute dai manifestanti, «complice» chiunque decida di giustificarli o incoraggiarli. Il ministro dell’Interno Christophe Castaner sostiene che le forze dell’ordine non si sono fatte trovare impreparate. «Hanno risposto all’appello alla violenza di alcuni leader dei gilet gialli. Hanno deciso, come canto del cigno, di venire ad attaccare Parigi ma noi li abbiamo anticipati e rispondiamo colpo su colpo». Secondo le stime del ministro, i manifestanti sarebbero circa 7-8 mila, di cui addirittura 1.500 «ultraviolenti». In seguito alla notizia dell’incendio del palazzo, Castaner ha detto: «Non si tratta né di manifestanti né di casseurs, questi sono solo assassini». Tra i negozi colpiti sugli Champs-Élysées c’erano anche il Disney Store, la gioielleria Bulgari e diversi negozi di lusso nel centro tra cui Boss, Nike e Swarovski. Gruppi di manifestanti avevano cercato di dirigersi verso l’Eliseo, la residenza del presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, per comunicargli il loro ultimatum, ma erano stati respinti con lacrimogeni e getti d’idrante dalla polizia. Lo stesso presidente, dopo essere stato accusato dalla destra e dall’estrema destra francese di incompetenza e disinteresse, era rientrato immediatamente a Parigi il 16 marzo, sospendendo la breve vacanza sui Pirenei, per recarsi all’Unità di crisi del ministero degli Interni francese alle 22.30.