Gilet gialli, rimosso il prefetto di Parigi e arriva il divieto di manifestare sugli Champs Elysees

Il premier Philippe annuncia un giro di vite sull’ordine pubblico: dai droni alle multe salate per chi partecipa alle manifestazioni vietate nei luoghi simbolo della Francia. La stima dei danni dall’inizio delle mobilitazioni è di oltre 170 milioni di euro

Stop alle manifestazioni nei luoghi simbolo di Parigi e della Francia. Dopo le devastazioni di sabato scorso, il primo ministro Edouard Philippe ha annunciato il divieto per i Gilet gialli di manifestare nei quartieri più colpiti dall'ondata violenta e devastatrice dei casseurs. Tra questi, luoghi simbolo come gli Champs Elysées a Parigi, place Pey-Berland a Bordeaux e place du Capitole a Tolosa.


Il premier: «Non confondiamo i casseurs con la stragrande maggioranza dei Gilet gialli»

Il premier francese ha reso noto di aver dato il via a un «rafforzamento della dottrina in materia di ordine pubblico», sottolineando che si tratta soprattutto di proteggere il diritto di manifestare: «Non confondiamo i casseurs con la stragrande maggioranza dei Gilet gialli che, tra l'altro, oggi non manifestano più», ha detto Philippe. «Tutti coloro che partecipano a queste manifestazioni non dichiarate si rendono complici – ha aggiunto il premier -. La loro unica rivendicazione è la violenza».


Il prefetto di Parigi Michel Delpuech è stato rimosso

Intanto, durante una riunione all'Eliseo presieduta da Emmanuel Macron, con il premier e i ministri responsabili della Giustizia e dell'Interno, è stata decisa la rimozione del prefetto di Parigi, Michel Delpuech, proprio a causa delle violenze di sabato scorso, che hanno sconvolto la capitale per l'ennesima volta. Delpuech sarà sostituito in corsa – nel giro di pochi giorni – da Didier Lallement, già prefetto del dipartimento Gironda che ha come capoluogo Bordeaux.

Gilet gialli, rimosso il prefetto di Parigi e arriva il divieto di manifestare sugli Champs Elysees foto 2

Oltre alla rimozione del prefetto, tra le altre misure per l'ordine pubblico, sono state annunciate multe salate per chi partecipa alle manifestazioni vietate e nuovi equipaggiamenti per gli agenti impegnati sul campo, tra cui droni e strumenti video per raccogliere prove rispetto alla presenza di eventuali elementi radicalizzati pronti ad atti di violenza, come accaduto nelle zone gravemente danneggiate sabato scorso.

Dall'inizio delle proteste danni per 170 milioni di euro

Dall'inizio delle proteste dei Gilet gialli, oltre 18 settimane fa, sono stati stimati danni per 170 milioni di euro. A realizzare la stima, la federazione francese delle assicurazioni (FFA). Un calcolo che però non include l'ultima mobilitazione di sabato, quando i casseurs hanno nuovamente devastato gli Champs Elysées. Si è trattato di uno dei sabato più violenti.

Gilet gialli, rimosso il prefetto di Parigi e arriva il divieto di manifestare sugli Champs Elysees foto 1

Secondo la stessa federazione, i commercianti con boutique tra Place de la Concorde e l'Arco di Trionfo hanno presentato oltre diecimila denunce di sinistro. Il ministro della Cultura Franck Riester è inoltre andato sugli Champs Elysées per solidarizzare con i tanti edicolanti colpiti dagli incendi e dalla furia violenta dei manifestanti. Sul web è stata anche lanciata una colletta in loro sostegno.

Il segretario di Stato agli Affari Interni Laurent Nunez: «Bisogna capire cosa non ha funzionato»

Secondo il segretario di Stato francese agli Affari Interni Laurent Nunez, braccio destro del ministro dell'Interno Christophe Castaner, il sistema d'ordine pubblico dello scorso sabato è stato un «fallimento». Stando alle sue parole, i diecimila manifestanti presenti a Parigi erano «tutti radicalizzati e tutti ultras». E dei 5.300 agenti mobilitati nella zona ha detto: «Bisogna capire cosa non ha funzionato», ipotizzando così possibili «difficoltà nella catena di comando» o «nel posizionamento delle forze dell'ordine».

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