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Lettera aperta di un Asperger a Grillo: «Le chiedo di scusarsi e di vergognarsi»

28 Marzo 2019 - 10:35 OPEN
Il ragazzo con sindrome di Asperger Daniele Matteo Cereda, già noto per essere stato un bersaglio privilegiato della violenza no vax in rete, scrive una lettera aperta a Beppe Grillo per le sue ultime battute indirizzate a Toninelli, impropriamente definito affetto da «una leggera sindrome di Asperger»

Durante un suo ultimo spettacolo, il comico e cofondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo non le ha mandate a diree ha castigato molti personaggi politici, compresi Luigi di Maio e Salvini. Ma la battuta che ha suscitato maggiori perplessità è stata quella rivolta al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, definito persona con «una leggera sindrome di Asperger»,alludendo alle sue gaffe.

Daniele Matteo Cereda, uno degli Asperger più noti in Italiadopo essere diventato bersaglio dello «squadrismono vax», risponde a Grillo con una lettera aperta, in cui lo accusa di non fare satira bensì «abilismo», ossiadiscriminazione nei confronti di persone diversamente abili. In passato – ricorda Daniele – il comico aveva già dimostrato scarsa conoscenza della materia confondendo la «alessitimia» (analfabetismo emotivo), con la «psicopatia» che invece rappresenta un vero e proprio deficit empatico.

La lettera aperta a Beppe Grillo

Caro Beppe Grillo,

sono stato diagnosticato nello spettro dell’autismo, per la precisione sindrome di Asperger. È noto a molti che noi Asperger abbiamo un quoziente intellettivo che varia dalla media a superiore alla media. Lei ha nuovamente usato, con accezione negativa, la sindrome di Asperger per dare a Toninelli del ritardato cognitivo. Questa non è una offesa che si ferma ai soli Asperger, ma anche verso coloro che un ritardo cognitivo lo hanno per davvero. Ed i cui genitori, giornalmente, lottano per il “dopo di noi”. Il suo gesto verbale non è satira, bensì abilismo.

La sindrome di Asperger, come il resto dello spettro autistico, è una condizione neurologica che può essere anche, per molti versi, difficoltosa. Difficoltosa sul lato sociale, innanzitutto. Difficoltosa in un Paese che ancora tiene pregiudizi nei confronti delle persone nello spettro dell’autismo, tutto. La sua altra accezione, ossia “un po’ la abbiamo tutti “, è totalmente errata. O si è Asperger/autistici oppure non lo si è.La fiaba del “siamo tutti un po’ autistici/Asperger” è anche questo abilistico, in quanto minimizza un problema sociale causato da una società che bistratta già troppo le persone nello spettro dell’autismo.

Mi domando come lei riesca ad usare, in connotazione negativa, le diversità senza poi perdere il sonno la notte. Noi nello spettro dell’autismo veniamo costantemente bullizzati e trattati dalle persone ignoranti come fossimo dei sacchi da boxe, verbalmente ed anche fisicamente. Non le è bastato dare a noi Asperger (da lei chiamati “anspenghen”), magari con alessitimia, degli “psicopatici”, descrivendoci come persone prive di emozioni, prive di sentimenti.

Tutto ciò è inaudito. Volgare. Offensivo. Se voleva offendere Toninelli poteva usare un termine diverso, che non richiami alle disabilità, differenti abilità e minoranze in generale. Lei dovrebbe sapere in prima persona cosa è l’autismo. Eppure si prende gioco di noi. Le chiedo, caldamente, di scusarsi ed anche di vergognarsi.

In fede,
Daniele Matteo Cereda.
Diagnosticato nello spettro dell’autismo, sindrome di Asperger

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