Busta sospetta e «idonea a esplodere» alla sindaca Appendino. Il mittente: «Scuola Diaz»

Sul plico che ha fatto scattare l’allarme bomba al comune di Torino, l’indirizzo dell’istituto scolastico che nel 2001, durante il G8 di Genova, fu teatro dell’irruzione della polizia, definito dall’allora vicequestore Michelangelo Fournier una «macelleria messicana»

«Scuola A. Diaz. Via C. Battisti 6, 16145 Genova»: è questo il mittente della busta sospetta indirizzata all’ufficio della sindaca Chiara Appendino che, nel pomeriggio, ha fatto scattare l’allarme bomba al Municipio di Torino. La scritta è tracciata in stampatello su un foglio bianco attaccato al plico. All’interno della busta un congegno rudimentale, con una pila, dei fili e della polvere che verrà analizzata. Gli inquirenti hanno fatto sapere che era «idonea a esplodere».


I fatti della Diaz

La scuola Diaz di Genova fu il teatro dell’irruzione della polizia che sgomberò gli attivisti No global che pernottavano nell’istituto durante il G8 del 2001. La vicenda fu da subito al centro delle polemiche per la violenza con cui le forze dell’ordine intervennero nell’operazione. A seguito del blitz furono arrestati 93 attivisti. Dopo l’irruzione 61 manifestanti dovettero ricorre alle cure sanitarie e 125 membri delle forze dell’ordine finirono sotto accusa. Celebre la definizione, «macelleria messicana», che venne data dal vicequestore Michelangelo Fournier all’operazione.


La busta con l’ordigno

La busta sospetta, ha fatto scattare l’intervento degli artificieri della polizia a Palazzo Civico. Si tratta di un plico di piccole dimensioni che è stato sottoposto allo scanner dalla polizia municipale. Gli artificieri hanno già provveduto a mettere in sicurezza la busta, spedita in Comune per posta ordinaria. Di li a poco era prevista la seduta del Consiglio comunale, che è stata rimandata alla prossima settimana. L’intervento degli artificieri è durato un paio d’ore. Alla notizia del ritrovamento della busta, che ha fatto scattare la messa in sicurezza del Municipio da parte della polizia municipale, si è recato in Comune anche il questore, Francesco Messina.

Successive analisi hanno rilevato che l’ordigno era «idoneo a esplodere». A renderlo noto la Questura di Torino, secondo cui il gesto sarebbe riconducibile «a soggetti appartenenti all’area anarco-insurrezionalista verosimilmente appartenenti alla cellula riconducibile all’Asilo», il centro sociale sgomberato lo scorso 7 febbraio dalla polizia-

La solidarietà dal governo

Arriva a stretto giro la manifestazione di solidarietà da parte del premier Giuseppe Conte: «Esprimo piena solidarietà alla sindaca di Torino Chiara Appendino, vittima di un gravissimo atto intimidatorio. L’intero governo è al suo fianco. Lo Stato non permetterà che minacce del genere le impediscano di esercitare appieno il suo ruolo». Anche il ministro del Lavoro Luigi Di Maio fa sentire la sua vicinanza alla sindaca Appendino: «A @c_appendino hanno mandato un pacco bomba. A lei va il mio abbraccio, sono con lei, così come tutto il MoVimento 5 Stelle. Chiara è forte e determinata. Se qualcuno pensa di intimidirci è fuori strada«».

La solidarietà delle altre forze politiche e della sindaca Raggi

Ferma condanna all’episodio è arrivata alla sindaca in una nota Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale: «Voglio augurarmi che il contenuto della lettera indirizzata al sindaco Chiara Appendino sia soltanto vigliaccamente intimidatorio e non invece mirato a creare danni gravi alla destinataria. Alla quale desidero esprimere sincera e profonda solidarietà da parte di Forza Italia e mia personale. Esprimo altresì una ferma condanna – aggiunge Napoli – per il gesto esecrabile di chi pensa che sia possibile intimidire la democrazia e le istituzioni nelle quali si riconoscono i cittadini di ogni colore politico».

Dello stesso tenore è la dichiarazioni a doppia firma, arrivata attraverso un post su Facebook, del segretario del Pd di Torino e il capogruppo Dem in Consiglio comunale, Mimmo Carretta e Stefano Lo Russo: «Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza alla sindaca ribadendo che, nonostante le ripetute minacce, è opportuno che le istituzioni rispondano compatte respingendo con determinazione questi atti vigliacchi e intimidatori». Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi fa sentire il suo sostegno ad Appendino. In un tweet scrive: «Sindaca Appendino non mollare! Ho appreso della busta sospetta e del disinnesco da parte degli artificieri. Ti sono vicina insieme a tutta @Roma. Andate avanti #ATestaAlta e con #Coraggio. C’è ancora tanto da fare #NonAbbassiamoLoSguardo”.

La risposta di Appendino

«Se qualcuno pensa di intimidirmi si sbaglia di grosso». Questa la risposta, che arriva attraverso i social network, della sindaca di Torino Chiara Appendino dopo aver ricevuto il plico esplosivo a Palazzo Civico. «Avanti, più determinata di prima» aggiunge Appendino che ringrazia «tutte e tutti per i messaggi di vicinanza e solidarietà».

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