Estremismo di destra: 4 arresti per tentato omicidio. L’accusa: «Hanno fabbricato armi chimiche»

Tra le accuse, tentati omicidi aggravati e la produzione di sostanze per costruire armi chimiche utilizzate in ambito militare

Il tribunale di Torino ha emesso quattro ordinanze di custodia cautelare: gli indagati, vicini agli ambienti di estrema destra, sono accusati di omicidio aggravato e continuato e produzione di aggressivi chimici. Si tratta di sostanze chimiche utilizzate in ambito militare per la fabbricazione di armi e vietate dalla convenzione dell'Aia del 1907 e dal protocollo di Ginevra nel 1925.



La ricina

Secondo alcune indiscrezioni, il "chimico" del gruppo faceva esperimenti per estrarre la ricina, una potente sostanza tossica di origine vegetale, che proviene dalla pellicola interna del rivestimento del seme del ricino. La tossina può provocare la morte per soffocamento, gonfiando e ostruendo l'apparato respiratorio.

Se ingerita, porta alla morte in pochi giorni dopo atroci dolori: causa crampi allo stomaco, vomito e dissenteria. La ricina, tornata popolare con il successo della serie televisiva Breaking Bad, non va confusa con l'olio di ricino benché derivino dalla stessa pianta, il Ricinus communis.

Estremismo di destra: 4 arresti per tentato omicidio. L'accusa: «Hanno fabbricato armi chimiche» foto 2

Per immaginare la pericolosità della ricina, basti pensare che faceva parte dell'arsenale chimico di Saddam Hussein ed era conservata in alcuni laboratori sotterranei di Baghdad. Come riporta la Repubblica, i quattro arrestati, di età compresa tra i 20 e i 24 anni, sarebbero riusciti a produrre un flacone intero di ricina.

Le accuse: movente "passionale"

Secondo l'accusa, la banda gravitava intorno a Casapound e Blocco studentesco, un'organizzazione universitaria di estrema destra affiliata proprio a Casapound. Il loro obiettivo sarebbe stato quello di uccidere il "rivale di amore" di uno dei membri.

Estremismo di destra: 4 arresti per tentato omicidio. L'accusa: «Hanno fabbricato armi chimiche» foto 1

C'era anche un piano: un ragazzino di 11 anni avrebbe dovuto sparare la ricina sulla vittima con una pistola giocattolo. Per due degli indagati si tratterebbe del secondo agguato con il veleno: lo scorso autunno, al circolo Asso di bastoni, avrebbero tentato di diluire la ricina in un cocktail da far bere alla vittima designata.

L'attività investigativa dell'operazione Testuggine era iniziata nel 2018. Ad attirare l'attenzione dei carabinieri, l'acquisto online di componenti di una stampante 3D per fabbricare una pistola modello liberator.

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