Dal Garante potrebbe arrivare una nuova multa all’associazione Rousseau

A giugno il Garante sulla privacy dovrà esprimersi a proposito del passaggio di dati sensibili dal blog del fondatore a quello delle Stelle: possibili multe, ma anche conseguenze penali. Cassimatis: «Viene fuori un meccanismo poco rispettoso delle normative, che sta dietro la gestione di questi passaggi che sono stati fatti nel 2017. Non sono stati corretti»

Non soltanto i problemi legati alla sicurezza della piattaforma Rousseau, per cui l'omonima associazione è stata condannata a pagare una multa di 50mila euro. Sul Movimento 5 Stelle pendono diverse cause che hanno sempre a che fare, in qualche modo, con la selezione della classe dirigente. Sono in tutto trenta gli ex militanti che hanno deciso di appellarsi ai giudici perché hanno sentito violati in qualche modo i loro diritti dalle scelte dei vertici a Cinque Stelle.


Le cause non hanno solamente un valore simbolico per chi, appellandosi ai giudici, oltre alle questioni personali, vuole denunciare quel che percepisce come un tradimento dei valori tradizionali del M5S: si tratta di contenziosi in cui il Movimento, e Beppe Grillo nello specifico, se condannati, dovranno versare cifre anche ingenti, come già successo in alcuni casi.


Nell'ultimo annoGrillo ha dovuto sborsare già 75mila euro a titolo di risarcimento per alcuni militanti espulsi dal Movimento. Secondo i più maligni, sarebbe proprio il timore di dover sborsare personalmente i risarcimenti ad aver convinto Grillo a un graduale, ma definitivo allontanamento dalle responsabilità all'interno del movimento.

Roberto Motta e Antonio Caracciolo hanno ottenuto 30mila euro nel 2018, Mario Carino a Roma 22mila euro e sei attivisti napoletani cifre diverse per un totale di 23mila euro. Ma sono numerosi gli altri provvedimenti pendenti fra cui quelli avanzati fra cui il dissidente palermitano Riccardo Nuti, 23 attivisti napoletani (in due cause separate, quattro a Roma e quella, forse dalla storia più nota al grande pubblico, di Marika Cassimatis, vincitrice delle comunarie per la candidatura a Sindaco di Genova e poi destituita da Grillo.

ProprioMarikaCassimatis, ascoltata da Open, riferisce che nel prossimo giugno il Garante della privacy dovrà nuovamente esprimersi, questa volta sul passaggio dei dati sensibili dal blog di Beppe Grillo al Blog delle Stelle, di proprietà della Casaleggio Associati, e poi successivamente alla piattaforma Rousseau.

Per gli appellanti la pratica è seguita dall'avvocato Lorenzo Borrè, lo stesso che ha curato il ricorso sulla sicurezza del portale in cui vengono effettuate le votazioni del Movimento. «Quando ci si iscrive vengono richiesti dati sensili, la carta d'identità per esempio, e questi dati sono stati trasferiti senza chiedere l'autorizzazione. Loro non l'hanno fatto – dice Cassimatis- Viene fuori un meccanismo poco rispettoso delle normative, che sta dietro la gestione di questi passaggi che sono stati fatti nel 2017. Non sono stati corretti».

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