Riace, Lucano rinviato a giudizio. E spuntano anche nuove accuse di truffa

Associazione per delinquere, truffa con danno patrimoniale, falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sono alcuni dei reati contestati nell’ambito dell’inchiesta “Xenia”. Nella stessa giornata Il sindaco sospeso ha ricevuto un altro avviso di garanzia per truffa

Rinvio a giudizio da una parte enuovo avviso di garanzia dall’altraperDomenico Lucano. Nel mezzo, il prolungamento del divieto di dimora a Riace, in Calabria, la città nel centro della Locride di cui è stato primo cittadino. Ilsindaco, oggisospeso,andrà quindi a processo: la giudice per l’udienza preliminare di Locri, Amelia Monteleone, dopo sette ore di camera di consiglio lo ha rinviato a giudizio insiemead altri 26 indagati, fra cui la sua compagna Lemlem Tesfahun.


E inserata, secondo quanto riporta ilfattoquotidiano.it,la Procura di Locri ha notificato a Lucano – nell’ambito del secondo filone della stessa inchiesta ‘Xenia’ – anche un avviso di conclusione di nuoveindagini, questa volta per truffa. Non solo: Mimmo Lucano, per un anno ancora, non potrà fare rientro a Riace a causa del divieto di dimora disposto a suo carico dal Tribunale della libertà di Reggio Calabria.


Divieto deciso per sei mesi (al posto della custodia cautelare decisa nell’ottobre 2018 e poirevocata dal giudice per le indagini preliminari) e che ora viene prolungato per effetto del provvedimento di rinvio a giudizio. Lo stesso Tribunale della libertà di Reggio Calabria, comunque – spiega l’Ansa – dovrà pronunciarsi nuovamente sul divieto di dimora a carico di Lucano dopo il recente annullamento con rinvio del provvedimento da parte della Corte di Cassazione.

Nuovo avviso di garanzia

Il nuovoavviso di conclusione delle indagini, questa volta per truffa, notificato a Lucano rientra nel secondo filone dell’inchiesta ‘Xenia’ e verte, in questo caso, sulle strutture – alcune, secondo le accuse, prive di agibilità e altreanche di collaudo – dove i migranti venivano ospitati dalla cooperativa ‘Girasole’, amministrata da Maria Taverniti, indagata a sua volta. La firma di Lucano, secondo gli inquirenti, sarebbe stata apposta in questo caso su false attestazioni dove veniva dichiarato che gli alloggi in questione erano conformi alla legge.

Il rinvio a giudizio

Nell’ambito del primo filone dell’inchiesta”Xenia” sulla gestione dell’accoglienza dei migranti e per cui il sindaco Lucano dovrà essere processato – la prima udienza è attesa per l’11 giugno – nella lista dei nomi iscritti nel registro degli indagati, compare anche quello della sua compagnaTesfahun Lemlem. Lunga la lista dei reati contestati ai27 imputati.

A vario titolo: associazione per delinquere, truffa con danno patrimoniale per lo Stato per oltre 350.000 euro, abuso d’ufficio con ingiusto vantaggio patrimoniale per oltre 2 milioni di euro, peculato con fondi pubblici per oltre 2 milioni 400mila euro e, ancora,concussione, frode in pubbliche forniture, falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Tutti gli imputati saranno sottoposti aprocesso con rito ordinario. Laprima udienza sarà celebrata a giugnodavanti al tribunale collegiale di Locri.

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