Vivere a lungo nello Spazio è possibile. La ricerca della Nasa su due astronauti gemelli

Uno studio condotto sugli astronauti gemelli Scott e Mark Kelly confermerebbe che lunghe permanenze nello Spazio non danno luogo a mutazioni significative nel Dna, ma non sappiamo ancora fino a che punto potremo spingerci

Siamo molto vicini ad avere conferme incoraggianti sulla possibilità di effettuare lunghi viaggi nello Spazio, in particolare su Marte, o prima ancora sulla Luna. L’assenza di peso è uno dei fattori che possono debilitare maggiormente il corpo umano nel lungo periodo, come aveva raccontato a Open l’astronauta Umberto Guidoni, il primo europeo a lavorare nella Stazione spaziale internazionale (Iss).


Gli studi sui gemelli sono sempre stati fondamentali nella ricerca scientifica, permettendo delle comparazioni eccellenti. Questo meccanismo è stato possibile anche nello Spazio, con Mark e Scott Kelly. Scott havissuto in assenza di peso per lunghi periodi, proprio sulla Stazione spaziale, sfidando radiazioni, alterazioni dell’orologio biologico, gli effetti della micro-gravità su ossae muscoli, e quelli psicologici dovuti all’isolamento in una struttura che orbita nel vuoto attorno alla Terra.


340 giorni di permanenzanello Spazio

Questa esperienza è stata analizzatada diecidi ricerca della Nasa, che hanno studiato dieciparametri differenti. È in pogramma, a breve,una conferenza stampa dell’Agenzia spaziale americana dove saranno divulgati maggiori dettagli. Scott ha vissuto per 340 giorni nello Spazio, mentre il gemello Mark lo attendeva ulla Terra. La cosa che colpisce maggiormente è che se l’espressione genica sembra aver subito mutamenti, non ne sono stati riscontrati nel Dna. L’espressione genica è il processo in cui le informazioni contenute nei geni vengono “messe in pratica” dalle cellule. Tali alterazioni si suppone possano essere dovute più a fattori legati allo stress.

Il Twin Study della Nasa

Alcune conferme dei risultati del Twin Study della Nasa hanno cominciatoa trapelare già in precedenza. Nel 2018 l’Agenzia spaziale americanariportava un cambiamento nell’espressione genica di Scott del 7%, considerandoladi bassa entità:

Il cambiamento riguardava solo il 7% dell’espressione genica … Questo cambiamento nell’espressione genica è molto minimale … entro il raggio d’azione per gli esseri umani sotto stress, come per l’alpinismo o le immersioni subacquee.

Nell’arco di tre anni dal ritorno di Scott sulla Terra sono stati prodotti così dei report preliminari, mentre si attende per quest’anno la pubblicazione di uno studio più esaustivo, tenuto conto che non sembrano esserci stati significativi cambiamenti nell’analisidei dati raccolti. Questi risultati non stabilirebbero con certezza la durata delle alterazioni riscontrate, né tanto meno fanno emergere al momento un collegamento fattuale col periodo di permanenza nello Spazio.

Vivere a lungo nello Spazio è possibile. La ricerca della Nasa su due astronauti gemelli foto 1

NASA|Il Twin Study

I 10 parametri delTwin Study