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Fico: «Se Salvini e i ministri della Lega sono al governo è grazie alla Liberazione»

25 Aprile 2019 - 12:34 Redazione
Il presidente della Camera dei Deputati non bada troppo agli equilibri di governo. In un'intervista a «Il Fatto Quotidiano» spiega cosa ne pensa del 25 aprile, dei migranti e delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto Marcello De Vito e Armando Siri

A favore del 25 aprile, senza dubbi. E contrario ai politici che oggi non scenderanno in piazza. Roberto Fico, presidente della Camera dei deputati in quota 5 Stelle, non si preoccupa degli alleati o degli equilibri di governo. Un esecutivo che in queste ore si divide ancora una volta. I ministri leghisti non parteciperanno alle celebrazioni per la festa della Liberazione. I colleghi pentastellati sì.

In un'intervista pubblicata su ilFatto Quotidiano, Fico spiega le sue ragioni: «Il 25 Aprile è fondamentale, perché ci racconta le basi su cui si fonda la nostra democrazia. Io rappresento le istituzioni di un’Italia antifascista, democratica e repubblicana». E ancora: «Non può essere di parte, perché celebra il ritorno alla democrazia. E non può appartenere a pochi. Se tutti oggi possono parlare liberamente è perché siamo usciti da una terribile dittatura.

Lo scontro a distanza tra Roberto Fico eMatteo Salvini

Mentre altri esponenti delle Lega, come Luca Zaia, parteciperanno alle celebrazioni organizzate per questa giornata, Matteo Salvini è stato molto chiaro. Nè lui, né altri ministri scenderanno in piazza. Parlando di questo tema una delle opinioni che ha espresso è stata: «La vera Liberazione è quella dalla mafia». Una frase su cui Fico è molto dubbioso: «La trovo una lettura assolutamente sbagliata e fuorviante. Noi celebriamo quella Liberazione che permette a quei ministri di stare al governo».

Ultima nota sul caso Siri, sul quale ora si aspetta un parere definitivo del premier Giuseppe Conte. «Quando avvengono situazioni di questo tipo i partiti devono prendere provvedimenti ed essere molto attenti e molto duri, soprattutto nelle vicende in cui c’è odore di mafia. E lo devono fare innanzitutto per propria tutela».

Una considerazione che tocca da vicino il suo stesso partito. Marcello De Vito, M5S e presidente dell'assemblea capitolina, è stato arrestato il 20 marzo scorso per corruzione. Dal carcere ha scritto a Virginia Raggi spiegando che non avrebbe rassegnato le dimissioni. Una vicenda commentata così da Fico: «Ritengo che sbagli. Farebbe meglio a dimettersi, anche per difendersi con più tranquillità».

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