Chi inneggia, chi ricorda, chi svia e chi fa il vago: il 25 aprile social dei leader

di OPEN

Per Nicola Zingaretti si tratta di una festa che potrebbe «mettere fine alle paure degli italiani». Per Luigi Di Maio è «un dovere istituzionale, oltre che storico» festeggiarla. Matteo Salvini invece preferisce commentare con un video in cui ringrazia per le offese ricevute dai «centri sociali milanesi»

Il 25 aprile, l’anniversario della liberazione dal nazifascismo, potrebbe unire tutti i cittadini nel ricordo degli errori commessi, dei sacrifici e delle gesta eroiche compiute dalle generazioni precedenti che hanno dato vita alla nostra Repubblica. Eppure la politica sembra dividersi anche su questo.


Se per Nicola Zingaretti si tratta della festa del lavoro, della pace e del benessere e per Nicola Fratoianni il 25 aprile è «il giorno più bello», Matteo Salvini preferisce ricordare gli insulti e minacce ricevute da alcuni centri sociali milanesi e annuncia, con un bacio, la partenza per la Sicilia.


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Giorgia Meloni invece coglie l’occasione per un appello a votare Fratelli d’Italia nelle prossime elezioni Europee: «Chi crede nella libertà e nella democrazia oggi si batte contro l’oppressione di questa Unione Europea ostaggio dei burocrati e dei tecnocrati. Per liberare l’Italia e i popoli europei, il prossimo 26 maggio scegli #Fratelliditalia»

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Più conciliante Di Maio, che in un modo tipicamente post-ideologico in un post su Facebook dice di non essere interessato alle interpretazioni «rosse» della Festa, ma soltanto al suo valore storico. Per ultimo invece Silvio Berlusconi per cui la Festa è un’opportunità per una conciliazione del Paese e, a giudicare dall’immagine scelta, per un ritorno al passato.

https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/posts/2220351451334722

https://twitter.com/statuses/1121312974587797505

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