Salone del libro, Filippo Rossi: «Cari antifascisti questa polemica dà fiato solo alla propaganda di CasaPound»

di Redazione

«Far passare questa gentaccia per vittima è una cosa che mi fa davvero incazzare», dice il fondatore di Caffeina ed ex candidato sindaco di Viterbo

«Fino a quando CasaPound potrà candidarsi alle elezioni, la battaglia deve essere politica, altamente politica, duramente politica. Ma non deve essere di legittimità». Queste le parole di Filippo Rossi, giornalista, ex direttore del Futurista e fondatore della rassegna culturale Caffeina sulla polemica scaturita dalla presenza della casa editrice AltaForte, vicina a CasaPound, al Salone del Libro di Torino.


La stessa CasaPound che nel luglio 2012 lo aggredì in un raid con calci e pugni: il fatto passò alle cronache come «schiaffone futurista». Il gruppo era guidato da Gianluca Iannone, ex leader di CasaPound, che venne poi condannato a un risarcimento danni nei confronti di Rossi.


Rossi, triestino di nascita e, in passato, politicamente molto vicino a Gianfranco Fini, che però, secondo il giornalista, «ha capito i problemi della destra, ma non ha saputo dare la soluzione».

«Questa gente è dal mio punto di vista molto peggio di fascista»

La battaglia dunque «nondeve essere di legittimità.Perché sulla legittimità li facciamo passare per vittime e far passare questa gentaccia per vittima è una cosa che mi fa davvero incazzare», spiega Rossi nel suo post su Facebook.

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«Dal mio punto di vista questa gente è molto peggio di fascista.I fascismi – spiega il giornalista – hanno attratto fior di intellettuali e alle volte sono nati proprio da avanguardie letterarie», sbotta Rossi.

«Questa polemica dà fiato solo alla loro propaganda»

«Qui siamo di fronte a movimenti nazisteggianti di estrema destra (tra questi io metto anche la Lega)», incalza Rossi. «La battaglia facciamola, io ci sono. Ma questa polemica dà fiato solo alla loro propaganda», chiarisceRossi.

«È quello che volete? È quello che vogliamo?», domanda infine il giornalista chiedendo ai colleghi autori, editori e case editrici se la decisione di non presenziare al salonetorinese non giochi a favore dell’editore vicino al movimento di estrema destra, anche se la decisione di non esserci è stata presa «a fin di bene».

«Più ascolto le boiate che si dicono più penso che serva una destra sana»

In un altro post, Filippo Rossi scrive: «Più ascolto le boiate che si dicono in giro più penso davvero che serva un movimento di una destra sana, democratica, postfascista, postberlusconiana che non si affaccia dai balconi», riportando a galla l’idea già riportata sul Manifesto per la buona destra.

https://www.facebook.com/filipporossivt/posts/10156655576123995?__tn__=-R

Il giornalista infine aggiunge: «Una destra capace di resettare la storia d’Italia senza ricominciare con questo loop tragicomico di eterna guerra civile senza senso e senza obiettivo. La politica è un’altra cosa».

Foto copertina: sassate.it | Filippo Rossi

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