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La «lista nera» in vista delle europee, la Lega elenca tutti i «no» di Di Maio a Salvini

10 Maggio 2019 - 11:52 Redazione
Dall'autonomia regionale al Tav, passando per la castrazione chimica. Il manifesto dei leghisti comprende tutti i temi su cui il governo si è spaccato nell'ultimo anno. Da usare nelle ultime due settimane di campagna elettorale 

Il leader della Lega Matteo Salvini è stanco. «Stanco dei troppi no su cantieri, opere pubbliche, porti, aeroporti, ferrovie, strade e autostrade». «Basta – tuona dalle piazze in cui fa tappa per i comizi a due settimane delle europee – speriamo che qualcuno al governo non rallenti tutto».

E proprio in vista del voto, la Legaha stilato una «lista nera» con i «17 no» che il Movimento 5 Stelle avrebbe pronunciato in un anno di governo insieme. Un elenco che potrebbe diventare un manifesto da diffondere in tutti i formati – dai volantini alle ospitate televisive – da qui all'appuntamento del 26 maggio.

Il testo, come scrive Repubblica, sarà distribuito a tutti i parlamentari e ai candidati in corsa per le europee affinché il messaggio da diffondere in campagna elettorale sia chiaro a tutti i leghisti.

Cosa c'è nel manifesto della Lega

La «lista nera» comprende tutti i temi su cui il governo si è spaccato nell'ultimo anno e sui quali non è riuscito a trovare un compromesso, neanche mediante l'espediente del "baratto", più volte sperimentato da inizio legislatura.

Un elenco che comprende in primis la riforma dell'autonomia regionale, uno degli ultimi scogli su cui si è incagliato il governo, tema molto caro ai leghisti e ai governatori del Nord. E sempre ai primi posti della lista c'è il Tav Torino-Lione che per la Lega di Salvini – e non solo – è un'opera prioritaria da inserire nello sblocca cantieri.

Tra gli altri «no», ci sono poi quello alle trivellazioni e quello alla castrazione chimica, fino a quello ai voucher per i lavoratori del turismo e del commercio. Ma c'è anche il«no» alla flat tax,concepita dall'ex sottosegretario Armando Siri, e il «no» al codice degli appalti e agli interventi di ristrutturazione di palazzi nei centri storici,

A questo punto non resta che osservare quale sarà la risposta del Movimento 5 Stelle a questa provocazione. Anche Luigi Di Maio – già noto per la sua consuetudine nel fare elenchi – si cimenteràin una lista che raccolga tutti i temi di scontro e divisione su cui non sembra possibile un accordo?

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