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Salvini e la piazza sovranista: «Siamo estremisti del buonsenso»

C'è molto patriottismo, diffidenza verso l'Islam e verso gli attuali vertici europei, nella ricetta sovranista per l'Europa del 27 maggio

Di nuovo con il rosario in mano: così Matteo Salvini ha chiuso la manifestazione di piazza Duomo per la conclusione della campagna elettorale per le Europee. Poco prima aveva citato anche diversi santi, patroni d’Europa, tra cui Santa Caterina da Siena e San Benedetto. «Affidiamo a loro il futuro, la pace e la prosperità dei nostri popoli», aveva detto. C’è molto patriottismo, diffidenza verso l’Islam e verso gli attuali vertici europei, nella ricetta sovranista per l’Europa del 27 maggio.

Per ora, non sono stati forniti dati sul numero di partecipanti da parte degli organizzatori. «Noi non siamo l’ultradestra» ha dichiarato dal palco rispondendo all’alleato di governo Di Maio che aveva definito quella leghista di Milano la piazza dell’ultradestra. Tra le prime fila anche molti attivisti del partito di Marine Le Pen: «Salvini ha fatto diversi video di sostegno al nostro partito, oggi marceremo insieme, cosa dovremmo fare di più? Sposarci?» ha detto la leader di Rassemblement National ai giornalisti.

I sostenitori di salvini lo hanno aspettato al termine sotto la pioggia, così come un gruppo di contestatori che inneggiavano all’ormai citatissimo Zorro, dopo che un attivista mascherato si era affacciato da uno dei palazzi di fronte al palco della kermesse leghista. Piazza Duomo che otto anni fa festeggiava l’elezione del sindaco di centrosinistra Pisapia, ora (per il secondo anno consecutivo) viene scelta da Salvini. Che non nasconde di volere riconquistare, con il centrodestra, Milano ma che ora è tutto concentrato «sull’Europa da prendersi il 26 maggio» e sulle continue frizioni nel governo.

Lunedì ci sarà l’ultimo consiglio dei Ministri prima delle Europee. «Il governo potrebbe bloccare il decreto sicurezza-bis? Spero di no» ha detto il vicepremier puntualizzando però che non spetta a lui convocare la seduta a Palazzo Chigi. Il segretario del Carroccio si è poi concesso agli immancabili selfie, ha afferrato il Tricolore, portogli da un manifestante, e se n’è andato.

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