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Flat tax (in deficit): la Lega preme, Tria condivide. E ora anche il M5s dice sì

31 Maggio 2019 - 15:03 Redazione
Matteo Salvini punta tutto sulla tassa piatta. E dopo le resistenze pre-elettorali ora tutto il governo è compatto

A nemmeno una settimana dal trionfo della Lega alle Europee, il Movimento 5 Stelle cede all’agenda leghista che vede nella flat tax la prima riforma da attuare «senza se e senza ma».

Il pressing di Matteo Salvini è tornato urgente dopo l’intervento del governatore Ignazio Visco. «Bene la relazione di Banca d’Italia – afferma il ministro dell’Interno -. Conferma la necessità di uno choc fiscale per far ripartire l’economia italiana». E poi rilancia: «La flat tax è la prima riforma che governo e Parlamento dovranno discutere».

Dopo queste parole, il M5s – che finora aveva frenato sulla riforma dimostrandosi prudente e a tratti refrattario – oggi ha invece mostrato apertura. «La proposta della Lega di finanziare in deficit la flat tax ci trova favorevoli», dicono fonti parlamentari del M5s.

Anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria sembra a questo punto aprire alla flat tax se la misura venisse finanziata in deficit. E i 5 Stelle, rassicurati dalla posizione del ministro, confermano la loro apertura: «Siamo favorevoli a maggior ragione se Tria già condivide questa idea: ben venga il regime fiscale al 15% per i redditi fino ai 65.000 euro», è la linea espressa da fonti M5s.

Intanto, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte mostra la sua consueta cautela: «Non discuto adesso davanti ai giornalisti come si farà la flat tax», sbotta il premier a margine del Centenario dell’organizzazione internazionale del lavoro, in Campidoglio. «Per ora – precisa – il progetto di flat tax non è ancora arrivato a Palazzo Chigi».

Di fronte a queste novità, c’è chi non perde occasione di evidenziare il cambio di posizione del Movimento dopo il voto europeo. «Il M5s oggi si dichiara favorevole alla flat tax, ieri lo stesso sulla Tav – scrive, per esempio, su Twitter il deputato Pd Andrea Romano -. I principi del M5S sono come le verdure al mercato: quando si avvicina l’orario di chiusura parte la svendita a metà prezzo».

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