L’anatema di Salvini, elisir di lunga Rai. E Santoro gli chiede: «Sii equo, attaccami!»

Michele Santoro si era imposto di «tenermi un po’ in disparte», ha scritto su michelesantoro.it, ma dopo l’ultimo attacco subito da Matteo Salvini ha deciso di rompere il silenzio e rispondere al vicepremier con una lettera provocatoria dal titolo: «Salvini, dammele (per favore)». Nel pieno della polemica contro i conduttori Rai e i loro compensi, il leader della Lega aveva detto: «Lerner, Santoro, Saviano e Fazio a rete unificate e Laura Boldrini in versione opinionista e arriviamo al 90%». A quell’attacco, Santoro ha invocato ironicamente chiarezza sulle vere intenzioni di Salvini: «Queste affermazioni, se non corredate da concrete offerte di lavoro, mi danneggiano anche con i giornali di sinistra e coi dirigenti a lei, si fa sempre per dire, disorganici. Direttori di rete e testate, forse per paura di favorirla involontariamente assecondando una certa opinione pubblica stupidamente a me favorevole, si guardano bene dal propormi di lavorare»


«Per la stessa ragione – ha aggiunto Santoro – I giornali antipopulisti cassano il mio nome dalle sue graziose invettive, evidentemente convinti che su Lerner e Saviano lei scherzi, ma invece Santoro lo rivedrebbe in onda volentieri con un programma tipo Annozero». E quindi il giornalista invoca con sarcasmo più polso a Salvini, perché vada fino in fondo con la sua battaglia in Rai: «O chiama il presidente Foa e gli dice di farmi una telefonata oppure pronuncia un editto bulgaro esplicito e su misura anche per me senza doppi sensi. Mi regali la patente di vittima, per favore». Certo l’iniziativa da parte di Salvini: «non sarebbe molto originale – conclude Santoro – ma almeno in questo non ci metterebbe nelle condizioni di rimpiangere Berlusconi. Salvini, la scongiuro, usi la ruspa. Senza essere eroi, si può darle di più».


Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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