Mondiali di calcio femminile, la vincitrice del pallone d’oro si ritira contro le discriminazioni

Si chiama Ada Hegerberg, ed è la giocatrice più forte della Nazionale norvegese. Nel 2018 il presentatore del pallone d’oro le fece una domanda sessista: «Sai twercare»?

Ada Hegerberg è la giocatrice più forte della nazionale norvegese e la prima donna nella storia a conquistare il pallone d’oro. Nel 2018 la FIFA ha deciso di assegnare il premio, per anni appannaggio del mondo maschile, anche alle calciatrici. Ma il riconoscimento ricevuto lo scorso anno a Parigi non è bastato a Hegerberg per fermare la sua lotta contro la discriminazione di genere nel mondo del pallone. L’attaccante ha preso quindi una decisione drastica: ritirare la sua partecipazione ai Campionati mondiali di calcio femminile in programma in Francia da domani, 7 giugno, al 7 luglio.


Dal pallone d’oro al mondiale

Ansa | Ada Hegerberg bacia il trofeio della Champions League, dopo aver battuto in finale con il suo Lione il Barcellona per 4-1

Hegerberg è diventata il volto della campagna Uefa #TimeForAction per dare uno slancio al calcio femminile in tutta Europa. L’attaccante ha cominciato la sua carriera professionista in Norvegia prima di trasferirsi al Lione. Nel 2015 anche Oslo le ha riconosciuto il Norwegian Golden Ball, il pallone d’oro norvegese, diventando la prima donna nella storia della Nazione a ricevere il trofeo. Dopo essere stata nominata calciatrice dell’anno nel 2017 e nel 2019 dalla BBC, nel 2018 è arrivato anche il riconoscimento della Federazione internazionale del calcio. Ma la premiazione non è stata senza intoppi. Durante la serata, al momento della consegna del premio, il presentatore le chiese se sapesse twercare. Hegerberg rispose infastidita con un secco e imbarazzato «no».


Le azioni contro la discriminazione

Ansa | Ada Hegerberg mostra il pallone d’oro alla serata di premiazione a Parigi, 3 dicembre 2018

La centravanti del Lione è la prima giocatrice al mondo a scegliere di boicottare la manifestazione. Altre giocatrici hanno scelto alte strade per far sentire la loro voce. È il caso degli Stati Uniti dove alcune calciatrici statunitensi, campionesse del mondo in carica, hanno deciso di fare causa alla federazione di calcio americana per discriminazione di genere. La nazionale danese aveva invece cancellato un match di qualificazione ai mondiali sempre in segno di protesta contro la disparità salariale. Mentre le atleti irlandesi hanno minacciato uno sciopero. Nonostante alcuni passi avanti della federazione norvegese, che ha promesso la parità di salario tra uomini e donne, «molto deve ancora essere fatto per migliorare le condizioni delle donne che giocano a calcio», ha dichiarato Hegerberg. «Penso che la scelta di Ada debba essere rispettata», ha detto Nadine Kessler, direttrice del calcio femminile della UEFA. «È una decisione coraggiosa decidere coscienziosamente di rinunciare alla Coppa del mondo». «Siamo felici che sia stato aperto questo dibattito per accrescere l’attenzione e il rispetto per le donne nel mondo del calcio», ha dichiarato ad AP l’ex giocatrice e direttrice sportiva Lise Klaveness. «Sicuramente faremo passi avanti. Ma avrei voluto che Ada fosse nella nostra squadra».

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