Salvini e le ambulanze che viaggiano gratis in autostrada: non pagavano anche prima

Secondo Salvini da oggi le ambulanze non pagano più l’autostrada grazie alla Lega, ma era già così

Il 6 giugno 2019 il ministro dell’Interno Matteo Salvini pubblica un tweet dove annuncia che grazie alla Lega – ricordiamo che siamo in campagna elettorale – «d’ora in poi ambulanze e mezzi di soccorso non dovranno più pagare il pedaggio in autostrada». Per annunciarlo condivide un articolo, in verità un copia incolla di agenzia, del sito Ilmetropolitano.it:

L’annuncio, in realtà, era stato fatto il 3 giugno 2019 e a inviare la circolare a tutte le concessionarie autostradali era stato il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Non è la prima volta che succede e le ambulanze erano già esentate dal pagamento, inoltre negli anni sono state pubblicate altre circolari con il medesimo oggetto: «Esenzione del pagamento del pedaggio autostradale per i veicoli delle associazioni di volontariato e degli organismi similari».

La circolare del 1997

Nel sito del Ministero troviamo la circolare n.3973 del 1997 dell’allora ministro Paolo Costa – in sostituzione del dimissionario Antonio Di Pietro – dove leggiamo:

Pervengono con frequenza a questo Ministero note di protesta da parte di associazioni di volontariato nei confronti delle Società concessionarie di autostrade che non riconoscerebbero in alcuni casi il diritto alla esenzione dal pedaggio dei veicoli appartenenti alle stesse associazioni.

Nella stessa circolare viene ricordato che secondo il D.P.R. 16 dicembre 1992 n.495 ad essere esentate dal pagamento del pedaggio erano le sole autoambulanze con targa C.R.I., la Croce Rossa Italiana, modificato poi con il D.P.R. 16 dicembre 1993 n.575 introducendo nell’esenzione anche «i veicoli delle associazioni di volontariato e degli organismi similari non aventi scopo di lucro, adibiti al soccorso nell’espletamento del relativo specifico servizio e provvisti di apposito contrassegno approvato con decreto dei Ministri dei trasporti e dei lavori pubblici». Affinché venga applicata l’esenzione occorreva seguire le seguenti condizioni:

  1. il veicolo deve essere immatricolato a nome di associazioni di volontariato o di organismi similari non aventi scopo di lucro;
  2. il veicolo deve essere adibito al soccorso;
  3. il veicolo deve essere impegnato nell’espletamento del relativo specifico servizio;
  4. il veicolo deve essere provvisto dell’apposito contrassegno. L’assenza anche di una sola delle condizioni descritte non da’ luogo alla esenzione.

Dunque, a partire dal D.P.R. del 1993 era già riconosciuta l’esenzione ai soli veicoli di soccorso sanitario in servizio di emergenza.

Scadono le convenzioni e si ricomincia dal 2014

Arriviamo alla circolare del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti n.8758 del 2 ottobre 2014 che risponde alla scadenza delle concessioni prevista proprio per quella data. Senza, Autostrade avrebbe disattivato il telepass dei mezzi esentati per legge.

La circolare riporta che «al fine di illustrare ulteriormente i termini e le modalità applicative della suddetta esenzione» si precisa che nel concetto di «soccorso di emergenza» si devono intendere ricomprese anche le seguenti attività, nell’ambito del servizio SSN o SSR o similari:

  • servizio 118;
  • trasporto organi;
  • trasporto sangue ed emoderivati in condizioni di emergenza;
  • trasporto sanitario assistito (medico o infermiere a bordo);
  • trasporto neonatale/pediatrico;
  • trasporto di pazienti oncologici;
  • trasporto pazienti dializzati che necessitano dell’utilizzo di ambulanza come da attestazione del centro dialitico.

La circolare conclude così:

Si invitano le Società Concessionarie autostradali a tener conto delle fattispecie indicate i cui dati saranno oggetto di autocertificazione da parte delle Associazioni per la regolarizzazione dei transiti autostradali.

La circolare del 2019

Cosa cambia rispetto al passato? Stavano scadendo nuovamente le convenzioni? No, ma si è voluto allargare l’esenzione ad altri casi a seguito dei tragici eventi del terremoto e del Ponte Morandi. Ecco l’ordine del giorno della seduta di mercoledì 31 ottobre 2018 della Commissione Trasporti dove risulta primo firmatario il leghista Capitanio Massimiliano seguito da altri parlamentari del suo stesso partito:

durante i tragici eventi del terremoto che ha colpito il centro Italia e durante lo stato di emergenza e gli interventi successivi al crollo del Viadotto Morandi tutte le strutture dei servizi di trasporto e soccorso sanitario e della protezione civile, delle associazioni di volontariato appartenenti a reti nazionali e di altri enti del terzo settore di natura non commerciale si sono impegnate per far fronte all’emergenza garantendo il soccorso agli aventi bisogno,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere, attraverso un prossimo provvedimento legislativo, l’esenzione dai pedaggi autostradali per tutti i veicoli dei servizi di trasporto e soccorso sanitario e della protezione civile, nonché delle associazioni di volontariato appartenenti a reti nazionali e di altri enti del terzo settore di natura non commerciale, qualora siano impegnati nello svolgimento di attività istituzionali e siano provvisti di apposito contrassegno approvato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

La circolare del 3 giugno 2019 è quasi uguale a quella del 2014, come evidenzia anche Butac, ma vengono aggiunti dei punti:

  • servizio 118;
  • trasporto organi;
  • trasporto sangue ed emoderivati in condizioni di emergenza;
  • trasporto sanitario assistito (medico o infermiere a bordo, intendendo compreso anche il trasporto effettuato con personale volontario adeguamento formato, purché il trasporto avvenga nell’ambito delle fattispecie individuate);
  • trasporto neonatale/pediatrico;
  • trasporto di pazienti oncologici;
  • trasporto pazienti dializzati che necessitano dell’utilizzo di ambulanza come da attestazione del centro dialitico;
  • trasporto di pazienti inter-ospedaliero;
  • trasporto di soggetti disabili.

Nell’ultimo paragrafo della circolare leggiamo:

Si invitano le Società Concessionarie autostradali a tener conto delle fattispecie indicate i cui dati saranno oggetto di autocertificazione sull’apposita piattaforma web predisposta, da parte delle Associazioni in oggetto per la regolarizzazione dei transiti autostradali effettuati via telepass.

Le dichiarazioni di Massimiliano Capitanio

A seguito della circolare il leghista Massimiliano Capitanio rilascia le seguenti dichiarazioni riportate dalle agenzie:

Dalle parole ai fatti. Da domani, grazie al grande lavoro della Lega, le ambulanze e i mezzi di soccorso che svolgono attività di soccorso potranno viaggiare gratis in autostrada. Questa mattina, infatti, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha inviato la circolare a tutte le concessionarie autostradali per porre fine al pedaggio autostradale per servizi del 118, trasporto organi e sangue, trasporto neonatale e pazienti oncologici e molte altre attività nell’ambito del servizio SSN o SSR o similari. Stesso discorso anche per i veicoli delle associazioni di volontariato che svolgono attività di soccorso. Chi salva vite non deve pagare, ma va messo nelle migliori condizioni di svolgere il proprio lavoro.

È una grande vittoria della Lega che con emendamenti e ordini del giorno ha sempre posto il problema per arrivare quanto prima ad una soluzione. Siamo contenti che il lungo dialogo sul territorio con le associazioni di volontariato abbia portato a questa fondamentale circolare di buon senso. Un grande risultato reso possibile anche grazie al prezioso supporto del sottosegretario Edoardo Rixi che fin da subito si è battuto per eliminare il pedaggio autostradale per ambulanze e mezzi di soccorso e alla collaborazione di Autostrade e Aiscat.

Dopo la Lega anche il M5S e PD

Dopo l’annuncio del 3 giugno arriva anche il post di Michele Dell’Orco su Il Blog delle Stelle del 5 giugno 2019 dal titolo «Stop al pagamento del pedaggio per ambulanze e mezzi di soccorso» che riporta, come il leghista Capitanio, gli episodi relativi al Ponte Morandi del 2018:

Quel maledetto 14 agosto 2018, a Genova, poco dopo il crollo di ponte Morandi si sono verificati degli episodi che l’enormità della tragedia ha fatto passare in secondo piano. Quel giorno ai mezzi di soccorso accorsi per salvare vite umane è stato chiesto di pagare il pedaggio al passaggio al casello autostradale. D’ora in poi non si potranno più verificare episodi del genere: ambulanze e veicoli adibiti al soccorso non pagheranno più il pedaggio autostradale.

Il M5S, in questo caso, non dichiara in maniera esplicita di essersi preso il merito della nuova circolare al contrario della Lega, lasciandolo intendere dall’immagine dell’articolo.

Tuttavia, rispetto ai leghisti, il pentastellato aveva pubblicato il 4 giugno nella sua pagina Facebook un post dove ribadisce che una norma già esisteva:

Con una circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti abbiamo chiarito a tutte le concessionarie autostradali, ribadendo una norma che già esisteva, che devono essere sempre esentati dal pagamento dei pedaggi i veicoli di associazioni di volontariato ed organismi similari, come ad esempio le ambulanze del 118 o i mezzi per il trasporto di pazienti oncologici e trasporto organi. Una norma sacrosanta e di buonsenso, che abbiamo voluto ribadire, chiarendone il perimetro, per evitare, come avvenne a Genova in quel tragico 14 agosto, che i mezzi di soccorso costretti a percorrere autostrade si trovino anche a dover pagare il pedaggio al casello.

Più in sordina la deputata Raffaella Paita del Partito Democratico, come riportato da un articolo di Repubblica Genova il 5 giugno 2019, riporta che sarebbe stato inserito un suo emendamento al Codice della Strada presentato in Commissione Trasporti. Il titolo dell’articolo, come altri in questi giorni, sostiene che «Le ambulanze non dovranno più pagare il pedaggio autostrade» e che sarebbe avvenuto «Dopo un emendamento presentato da Paida».

Casi dove dovevano pagare

In un articolo di Valsusa Oggi del 31 ottobre 2017 si riporta la cancellazione di un mancato pagamento per dei mezzi di soccorso:

Mi riferisco alla cortese contestazione dei volontari AIB di Rubiana sul mancato pagamento al casello di Avigliana, devo chiarire che la normativa vigente, aggiornata con una circolare del Ministero Infrastrutture e Trasporti n. 378 del 18/9/2014, prevede l’esenzione del pedaggio per le Associazioni di Volontariato (esclusivamente per attività di tipo sanitario) solamente se il veicolo è in possesso di un apposito contrassegno oppure di un particolare apparato Telepass fornito sulla base di determinate caratteristiche.

Attenzione alle parole perché viene citato il possesso di un apposito contrassegno o di un particolare apparato Telepass fornito sulla base di determinate caratteristiche:

In assenza di questo dispositivo/contrassegno, il mancato pagamento è la corretta procedura che l’esattore può applicare per far transitare un mezzo senza farlo pagare e giustificare comunque il transito; tra l’altro, secondo la normativa, spetta all’Associazione chiederne successivamente l’annullamento presentando una autocertificazione.

La Sitaf, la Società Italiana per il Traforo Autostradale del Frejus, aveva poi cancellato i mancati pagamenti e non erano stati più richiesti i soldi dovuti alle associazioni coinvolte – come il gruppo Aib di Rubiana – e che erano intervenute con urgenza a Mompantero per l’incendio che ha colpito il paese.

Conclusioni

Come possiamo ben notare, tenendo conto dei D.P.R. 1992 e 1993, così come la circolare del 2014, l’esenzione era già prevista e in corso per le ambulanze e per i veicoli delle associazioni che rispettavano i criteri di legge. Con la circolare del 2019 non è stata posta la parola «fine» al pedaggio autostradale per servizi del 118 perché già era previsto, mentre sono state aggiunte delle tipologie di trasporto rispetto a quelle precedentemente previste.

Aggiornamento: risposta al deputato Capitanio

8 giugno 2019 ore 19:54 – Apprendiamo da Twitter e Facebook le critiche rivolte a questo articolo dal deputato della Lega Massimiliano Capitanio. Riportiamo il suo tweet del 7 giugno 2019 alle ore 10:14:

Complimenti per il fact-checking alla matriciana. Le ambulanze (delle associazioni di volontariato!) pagavano eccome, e in alcuni casi anche per servizi di 118. Ora è esente tutta una serie di tipologie di soccorso e con il nuovo Cds speriamo di chiudere la partita. Buon lavoro

In un commento su Facebook il deputato risponde a Butac così:

capisco che che voi non possiate essere tecnici su tutto dalla circolare lupi come può ben leggere confrontando i documenti sono state inserite tutte una serie di tipologie di soccorso dal trasporto organi trasporto sangue e trasporto neonati trasporto dializzati trasporto pazienti oncologici sono stati specificati i viaggi di ritorno tutti i servizi che ad oggi le associazioni di volontariato pagavano vi dirò di più con la riforma del Codice della Strada Dobbiamo intervenire ulteriormente perché in alcune regioni si pagano anche servizi di 118 e ci sono ancora tanti altri nodi da sciogliere. Sarebbe stato sufficiente interpellare il sottoscritto O meglio ancora le associazioni nazionali di volontariato per capire che stavate diffondendo una bufala e questo È paradossale

Le precisazioni sulle tipologie

Rispetto ai precedenti comunicati del deputato leghista, dal generico «ambulanze» è passato a – togliendo le parentesi – un «ambulanze delle associazioni di volontariato», associazioni di volontariato già previste dalle leggi precedenti, in particolare dal D.P.R. del 1993. Nelle conclusioni dell’articolo è ben presente, e chiara da leggere, la frase «mentre sono state aggiunte delle tipologie di trasporto rispetto a quelle precedentemente previste». Nel tweet, il deputato sostiene che in alcuni casi il pedaggio veniva pagato per i servizi di 118 e che «ora è esente tutta una serie di tipologie di soccorso». Anche in questo caso rimandiamo alle conclusioni, chiare da leggere, dell’articolo: «mentre sono state aggiunte delle tipologie di trasporto rispetto a quelle precedentemente previste».

Le tipologie «inserite» e citate dal deputato

Capitanio riporta che rispetto alla circolare del 2014 «sono state inserite tutte una serie di tipologie di soccorso». Vediamo il confronto tra la circolare precedente e l’attuale dove evidenziato in verde notiamo le novità:

Ecco le tipologie citate da Capitanio che sostiene siano state inserite rispetto al 2014:

  • «trasporto organi», ma già era in elenco dal 2014 e invariato nel 2019;
  • «trasporto sangue» , ma già era in elenco dal 2014 e invariato nel 2019;
  • «trasporto neonati» , ma già era in elenco dal 2014 e invariato nel 2019;
  • «trasporto dializzati» , ma già era in elenco dal 2014 e invariato nel 2019;
  • «trasporto pazienti oncologici» , ma già era in elenco dal 2014 e invariato nel 2019;

Le prove di chi pagava

Nell’articolo è presente un esempio di chi pagava, appunto per dimostrare che c’erano dei casi e perché succedeva. Nel tweet del deputato leghista viene riportato un documento della Croce Bianca Rapallese dove leggiamo una voce di spesa «Pedaggi autostradali» pari a 4.984,35 euro:

Nel video pubblicato dallo stesso Massimiliano Capitanio sulla sua pagina Facebook parla un rappresentante della Croce Bianca Rapallese, Fabio Mustorgi, il quale dichiara – al minuto 3:22 – che la sua associazione di volontariato non ha firmato la convenzione con Autostrade che dava loro in dotazione l’uso del Telepass, strumento ancora previsto nella circolare del 2019. Senza quest’ultimo l’associazione obbligava le ambulanze a dover contattare l’assistenza nel casello autostradale, come mostrato nel video pubblicato su Facebook dal deputato leghista. Il deputato fa riferimento a un elemento in più nella circolare del 2019, ossia il pedaggio di ritorno che, di fatto, non poteva essere considerato «soccorso». In merito al Telepass, ecco un comunicato del Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti del 7 luglio 2014, ben prima del rinnovo delle convenzioni e della circolare del medesimo Ministero del successivo 2 ottobre 2014 di cui abbiamo parlato in questo articolo, dove leggiamo:

Nessun allarmismo sulla gratuità dell’autostrada per le ambulanze. Il 2 luglio non è successo nulla, le convenzioni di Società Autostrade per l’Italia con le associazioni di volontariato, quelle già scadute e quelle in scadenza, sono state prorogate fino al 2 ottobre 2014. Per evitare abusi nell’uso del Telepass gratuito, che sono stati purtroppo registrati, la Società Autostrade per l’Italia, che gestisce l’utilizzo di Telepass su tutta la rete, ha informato che continuerà a fornire gli apparati Telepass in comodato gratuito ai veicoli di soccorso delle Associazioni di Volontariato, le quali dovranno autocertificare i transisti che rispondono ai criteri di legge per godere dell’esenzione, che saranno successivamente stornati dalla concessionaria autostradale. Per facilitare la comunicazione di queste informazioni, Autostrade per l’Italia ha predisposto un’apposita piattaforma web, alla quale le associazioni potranno accedere per certificare i transiti in esenzione.

Il «soccorso in emergenza» e le contestazioni ad Autostrade

Nel video proposto dal deputato Capitanio si critica l’uso della parola «emergenza» nella convenzione tra le associazioni di volontariato e Autostrade. Nello stesso video viene fornita la definizione intervistando il Prof. Gian Luigi Beccaria, linguista dell’Accademia della Crusca. Ecco cosa dice, però, il video:

Ma se la legge parla semplicemente di «soccorso» perché Autostrade per l’Italia ha voluto aggiungere «in emergenza»?

In entrambe le circolari del 2014 e del 2019, quella per la quale esulta il deputato leghista, è ben specificata la frase «soccorso in emergenza»:

Ecco il testo di entrambe le circolari che precede le tipologie di trasporto citate anche da Capitanio:

2014: «Al fine di illustrare ulteriormente i termini e le modalità applicative della suddetta esenzione così come previsto dall’art. 373, comma 2, lett. c) del D.P.R. 16.12.1992, n.495 e s.m.i., e chiarito ulteriormente dalle circolari n.3973/1997 del Ministero dei Lavori Pubblici e n. 378/2014 del Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti, questa Struttura precisa che nel concetto di “soccorso in emergenza” si devono intendere ricomprese anche le seguenti attività, nell’ambito del servizio SSN o SSR o similari»

2019: « Al fine di illustrare ulteriormente i termini e le modalità applicative della suddetta esenzione così come previsto dall’art. 373, comma 2, lett. c) del D.P.R. 16.12.1992, n.495 e s.m.i., e chiarito ulteriormente dalle circolari suddette, questa Direzione precisa che nel concetto di “soccorso in emergenza” si devono intendere ricomprese anche le seguenti attività, nell’ambito del servizio SSN o SSR o similari»

Conclusioni – 2

Come specificato in questo articolo, le ambulanze e le associazioni che seguivano la convenzione erano già tutelate dalla legge e dalle circolari in merito alle attività e modalità elencate. Nella circolare sono state aggiunte delle tipologie di trasporto rispetto alla precedente circolare del 2014 e specificata l’esenzione del ritorno. L’affermazione «d’ora in poi ambulanze e mezzi di soccorso non dovranno più pagare il pedaggio in autostrada» risulta scorretta siccome già le ambulanze e le associazioni potevano evitare i pedaggi in situazione di soccorso secondo le modalità citate nelle circolari, negando in questo modo l’operato dei governi precedenti dall’inizio degli anni ’90. Affermare, invece, che ci sono dei casi specifici in cui non avviene l’esenzione – come nel caso di chi non vuole firmare le convenzioni – e che si vorrebbero allargare le condizioni sarebbe stato più corretto nei confronti degli elettori anche perché, su stessa ammissione del deputato, esistono ancora casi in cui mezzi pagano il pedaggio e per evitare anche quelli bisogna modificare il codice della Strada.

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