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In Italia il medico della bufala vaccini-autismo. Burioni: «Spudorato»

08 Giugno 2019 - 20:39 Redazione
Andrew Wakefield fu radiato dall'ordine dei medici inglesi. In Veneto invitato a un evento no-vax

L’ultimo attacco di Roberto Burioni è contro Andrew Wakefield, ex medico inglese radiato dall’ordine per aver pubblicato nel 1998 un articolo in cui ipotizzò un possibile legame fra autismo e vaccini.

Wakefield è in Italia dove lo scorso 6 giugno, invitato da Corvelva, il Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni, ha tenuto una conferenza in Veneto dal titolo «La verità raccontata da Andrew Wakefield».

L’attacco di Burioni

A fare infuriare Burioni è stato il passaggio dall’Università di Padova, una delle più antiche d’Italia e d’Europa dove Wakefield ha scattato una foto davanti alla cattedra di Galileo.

Un gesto profanatore per Burioni che ha definito Wakefield un «propugnatore della menzogna che correla vaccini e autismo», scrive Burioni su Facebook. «Non basta dire il contrario di quello che dicono tutti per essere un nuovo Galileo bisogna pure avere ragione».

https://www.facebook.com/robertoburioniMD/posts/2977375382487625

Il post chiarisce che Wakefield non è stato invitato dall’università. «Il nostro interesse per la vicenda di Wakefield nasce grazie ai media italiani: per mesi ci siamo sentiti dire che il nostro dissenso nasceva dagli studi del medico radiato», scrive l’associazione Corvelva in merito all’invito al medico inglese.

L’invito

«Poi abbiamo visto radiare il Dott. Roberto Gava, il Dott. Paolo Rossaro, il Dott. Dario Medico e altri. Tutti medici che continuano ad esercitare, dopo la gogna mediatica che hanno dovuto subire, rei di aver posto un ragionevole dubbio sulla pratica vaccinale massificata, o più semplicemente di aver adottato un approccio diverso alla Salute», chiarisce Corvelva.

L’articolo incriminato accusava il vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia di essere responsabile dell’insorgenza di alcune malattie nei bambini, come l’autismo. L’articolo venne ritrattato nel 2010 dopo aver evidenziato che i suoi contenuti erano stati falsificati.

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