La classifica Ocse su quanto è accettata l’omosessualità nel mondo: dove si piazza l’Italia

Secondo i dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il nostro Paese sta marciando in una direzione totalmente diversa rispetto alla stragrande maggioranza dei Paesi sviluppati

Nelle ultime settimane, milioni di persone hanno manifestato a supporto dei diritti LGBTQ+ in molte parti del mondo. Hanno sfilato anche politici, attivisti e il mondo delle imprese, a supporto di un’economia e di una società che possano includere tutti gli individui, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.


Così anche in Italia. Con una differenza. Se guardiamo i dati sul grado di accettazione della diversità sessuale in Italia, notiamo come il nostro Paese stia marciando in una direzione totalmente diversa rispetto alla stragrande maggioranza dei Paesi sviluppati.


Il seguente grafico si basa sui dati Ocse elaborati da un sondaggio in cui è stato chiesto agli intervistati quanto, in una scala da 1 a 10, l’omosessualità sia giustificabile. La scala segna 1 laddove l’omosessualità è considerata mai giustificabile, mentre 10 quando lo è sempre.

Grazie a questo grafico si può capire anche come l’accettazione dell’omosessualità sia cambiata nel tempo: il cerchio arancione registra il dato negli anni 1981-2000, mentre il cerchio blu nel periodo dal 2001-2014.

In media, nei paesi dell’Ocse, l’accettazione dell’omosessualità nel periodo considerato è aumentata: l’indice complessivo registra un passaggio dal 4 al 5.1. E L’Italia? Come si nota dal grafico, nel periodo 2001-2014 l’Italia registra un basso indice di accettazione pari a 3.3, posizionandosi fra l’Ungheria e la Polonia.

Basato sugli stessi dati, il secondo grafico sottolinea un’altra particolarità del nostro Paese. Non soltanto infatti il dato generale di accettazione è uno dei più bassi rispetto agli altri Paesi europei, ma è addirittura calato. Assieme a Grecia e Repubblica Ceca, l’indice di accettazione dell’omosessualità in Italia è diminuito di -0.3 (passando da 3.7 a 3.3).

I dati appena descritti dimostrano una società che è in controtendenza rispetto ai principali Paesi sviluppati. La questione non è solo etica. In alcuni casi si può ad esempio tradurre in discriminazione nel mercato del lavoro. Studi condotti in Italia dimostrano per esempio come le persone di orientamento omosessuale abbiano il 30% in meno di possibilità di essere chiamate per un colloquio di lavoro, a parità di curriculum con gli altri candidati.

Nota: Per “Indice di percezione omosessualita” si intende la risposta alla domanda nel questionario: “Please tell me whether you think homosexuality can always be justified, never be justified, or something in between using this card (the card being a scale from 1 to 10, where 1 means that homosexuality is never justifiable and 10 means that it is always justifiable)” [OECD, 2019]

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