Una mano gigante volge il palmo ai Sassi: è il Giardino di Zyz, la più grande opera di Matera 2019

«Purtroppo – dice l’artista Meggiato -, in questo momento storico ci si dimentica di come in realtà noi siamo tutti frutti di uno stesso albero, ci si dimentica di come tutto sia uno»

L’installazione di arte contemporanea dell’artista veneziano Gianfranco Meggiato è la più grande opera che accompagnerà Matera nel suo anno di capitale europea della cultura. Si tratta di un percorso di simboli e sculture che prendono vita in un’area delimitata da 5 mila sacchi, dipinti nei setti colori della bandiera della pace. L’opera potrà essere osservata nel Parco della Murgia Materana: fino al 10 settembre, la mano colorata guarderà dall’alto di un belvedere i Sassi della città lucana.


Il Giardino di Zyz

Dal basso, l’installazione si presenta come un giardino d’arte che si snoda all’interno di un’area delimitata da una parete di sacchi alta due metri e venti, realizzata nei sette colori dello spettro solare. Dall’alto, invece, l’opera mostra la forma di una mano destra aperta, simbolo in molte culture di protezione, apertura e spiritualità. Sul palmo di questa mano, un fiore custodisce la scultura più imponente: Il volo, cinque metri di altezza, punto di arrivo di tutto il percorso artistico, «Simboleggia la necessità di affrontare le difficoltà per oltrepassarle e con esse, trascendere la stessa materia per andare oltre il tangibile».


«Zyz vuol dire “splendente” ed è il termine fenicio che indica anche il fiore primigenio della conoscenza e della cultura. Un fiore interiore e planetario che per Gianfranco Meggiato può e deve ancora sbocciare in un presente lacerato da divisioni e incomprensioni», spiegano gli organizzatori della mostra. Il giardino di Zyz si estende così per 26 metri di lunghezza e 20 di larghezza. «Chi entra si trova immerso in un’altra realtà spazio-temporale: un luogo di pace e silenzio, in cui spazio e tempo vengono sublimati in un percorso che porta alla conoscenza, dove “tutto è uno”».

E spiegano ancora gli organizzatori: «La consapevolezza, suggerisce Meggiato, è una conquista lenta, scandita dalle sculture che segnano le tappe del percorso e che guidano la vista verso l’alto, innalzandosi al cielo da tre a cinque metri proprio a sottolineare l’ascesa del pensiero: Triade, Il Soffio della Vita, Oltre, L’attimo Fuggente, Il Volo, l’Incontro sono i nomi delle sculture che contrassegnano il percorso interiore del visitatore».

Il forte simbolismo

La mano è un simbolo che accomuna culture e religioni diverse. Per i mussulmani è la mano di Fatima, per gli Ebrei è la mano di Miriam, per i Cristiani Ortodossi è la mano di Maria e per i Cattolici è, più in generale, la mano dell’accoglienza verso l’altro. «Purtroppo – dice Meggiato -, in questo momento storico ci si dimentica di come in realtà noi siamo tutti frutti di uno stesso albero, ci si dimentica di come tutto sia uno». All’interno del fiore zyz, cuore pulsante di questo spazio interreligioso e interculturale, “tutto è uno” sarà scritto nelle trenta lingue più parlate al mondo, «affinché il messaggio di speranza e consapevolezza possa arrivare a più persone possibili».

Un volano per un particolare tipo di turismo

«Quando una città, un territorio, diventano il punto di riferimento non solo europeo ma mondiale, non solo del turismo ma del concetto vero di cultura – sostiene il presidente del Parco della Murgia Materana, Michele Lamacchia -, quando un’area come il belvedere di Murgia Timone si presenta il balcone naturale per ammirare una delle città più antiche dell’umanità, sede di incontro di culture e religioni, esso stesso diventa parte integrante dell’installazione. Operazioni del genere confermano come luoghi simili possono e devono diventare mete per un turismo non di massa, ma esperienziale, dove il viaggiatore/pellegrino ha modo di ricercare le tracce del proprio passato attraverso itinerari dell’anima e il rispetto della storia e della natura», aggiunge Lamacchia.

Il sindaco di Matera

«L’opera di Meggiato, collocata in un ambiente unico e universale, riesce a cogliere l’essenza valoriale della comunità materana – spiega Raffaello de Ruggieri, primo cittadino di Matera. Questo è un territorio di incontro, in cui si sono sedimentate esperienze di vita e di cultura per ottomila anni ininterrottamente. Matera è il luogo ideale a cui ispirarsi quando si vuol riflettere e si vogliono lanciare messaggi di dialogo interreligioso. La grande mano che collocata sulla Murgia è destinata a rendere espliciti i segnali di trascendenza che questi luoghi custodiscono negli antri delle grotte che ospitano le Chiese rupestri o, semplicemente, nel silenzio di luoghi ancestrali in cui è possibile riscoprire i cicli delle stagioni e ritrovare se stessi», conclude il sindaco della città.

Chi è Gianfranco Meggiato

Gianfranco Meggiato nasce il 26 agosto 1963 a Venezia. Nella sua opera guarda ai grandi maestri del 900: Brancusi per la ricerca dell’essenzialità, Moore per il rapporto interno-esterno delle sue maternità e Calder per l’apertura allo spazio delle sue opere. A partire dal 1998 partecipa ad esposizioni in Italia e all’estero, tra cui in USA, Canada, Gran Bretagna, Danimarca, Germania, Belgio, Olanda, Francia, Austria, Svizzera, Spagna, Portogallo, Principato di Monaco, Ucraina, Russia, India, Cina, Emirati Arabi, Kuwait, Corea del Sud, Singapore, Taipei, Australia. Nel 2007 le sue sculture monumentali sono presenti all’OPEN10 di Venezia – Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni.

Tra il 2007 e il 2009 gli vengono dedicate diverse mostre personali: dal Museo degli Strumenti Musicali di Roma, al Palazzo del Senato a Milano e al Museo Correr (Biblioteca Marciana) a Venezia. Nel 2009 partecipa alla mostra di sculture monumentali “Plaza” di Milano, (ventesimo anniversario del crollo del Muro di Berlino) mentre nel 2010 installa una sfera monumentale sul Breath Building GEOX a Milano ed è invitato ad una mostra personale all’ UBS BANK di Lugano. Nel 2011 e 2013 è alla Biennale di Venezia nei padiglioni nazionali. Nel 2012 in occasione di Art Bre a Cap Martin la sua Sfera Enigma viene presentata al Principe Alberto di Monaco e successivamente esposta sul porto di Montecarlo.

Nel 2014 il Lu.C.C.A. Center of Contemporary Art ospita una personale dell’artista e lo invita a partecipare alla collettiva ”Inquieto Novecento”: Vedova, Vasarely, Christo, Cattelan, Hirst e la genesi del terzo millennio. Nel dicembre 2016 espone una scultura monumentale: Sfera Sirio 2 metri di diametro nel parco Bayfront di Miami. A febbraio 2017, nel complesso monumentale della Misericordia a Venezia, viene inaugurata una grande mostra antologica con più di 50 opere.

Sempre nello stesso anno, a giugno, il museo MARCA di Catanzaro inaugura una grande mostra dedicata al suo lavoro in quattro location della città: Museo Marca, Scolacium, Musmi (Museo Militare) e Marca Open con ”Il Giardino delle Muse Silenti”, un’installazione di grandi dimensioni con otto opere monumentali all’interno di un labirinto. A Ottobre 2017 riceve il prestigioso premio ICOMOS-UNESCO «per aver magistralmente coniugato l’antico e il contemporaneo in installazioni scultoree di grande potere evocativo e valenza estetica». Ha esposto a Pistoia Capitale della cultura e Manifesta 12- Palermo capitale italiana della cultura 2018.