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Il Sì di Conte alla Tav fa infuriare i No Tav: «Il M5s attaccato alla poltrona». Sabato proteste al cantiere

24 Luglio 2019 - 13:14 Redazione
Nota durissima degli attivisti contro il M5s: «Fino a poco tempo fa Conte era contrario, come mai ha cambiato idea?». L'ex sindaco di Venaus attacca il governo: «Stanno scherzando col fuoco. Io ho paura della violenza»

La loro era la risposta più attesa: il movimento No Tav, sposato prima da Beppe Grillo e poi, fin dalla nascita, dal M5s, ha aspettato solo qualche ora per attaccare il Movimento, dopo il via libera all’opera da parte del premier Conte.

In una nota diffusa su internet, gli attivisti contrari alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione commentano le parole del premier: «Non fare la Tav costerebbe più che farla? È solo una scusa per mantenere in piedi il Governo e le poltrone degli eletti, sacrificando ancora una volta sull’altare degli interessi politici di pochi il futuro di molti».

In un passaggio, il movimento attacca direttamente Conte: «Fino a poco tempo fa si era detto convinto che quest’opera non serviva all’Italia perché troppo costosa per i benefici. Aveva letto bene l’analisi consegnatagli dalla commissione nominata, ed ora ha cambiato idea, fulminato sulla via damasco da promesse di finanziamenti europei o da equilibri politici da mantenere? Abbiamo sempre definito il sistema Tav il bancomat della politica ed è solo di oggi la richiesta di arresto per il direttore della CMC che è il general contractor della Torino Lione. Un piccolo esempio di cosa abbia scelto il presidente Conte, altro che interessi degli italiani!».

Le proteste e la visita al cantiere

Da giovedì gli attivisti no-tav parteciperanno a varie manifestazioni: le proteste culmineranno con una visita al cantiere di Chiomonte, in programma sabato prossimo.

«Ci chiediamo ora cosa faranno tutti quelli del Movimento 5 stelle che al parlamento si sono detti notav – dicono – ci chiediamo se avranno coraggio e coerenza o [se] faranno finta di niente tirando a campare. Ma per coraggio e coerenza non intendiamo la sceneggiata già pronta da tempo di portare il voto in un parlamento dove il voto è già scontato e dove il Movimento 5 stelle voterebbe contro, tentando di salvarsi la faccia».

«Noi – continua il movimento – sapremo sempre cosa fare, proseguendo la nostra lotta popolare per fermare quest’opera inutile ed imposta. Lo faremo come abbiamo sempre fatto mettendoci di traverso quando serve e portando le nostre ragioni in ogni luogo di questo Paese, che siamo convinti, sta con noi».

Timori per scontri e tensioni

«Qui in Val di Susa si respira, nella migliore delle ipotesi, aria di delusione. Questi stanno scherzando col fuoco. Io ho paura della violenza, ma questa è istigazione alla violenza», ha detto l’ex sindaco di Venaus Nilo Durbiano. «Credo che il M5s abbia deciso di scrivere il proprio testamento politico, la loro avventura è conclusa. Il Governo e il ministro Salvini non si rendono conto del disastro sociale che questa scelta comporterà».

Parole dure anche dallo storico volto dei No Tav, Alberto Perino: «La tensione in Valle c’è sempre stata e la decisione del premier Conte non cambia niente nemmeno da quel punto di vista. Quello che però voglio dire a tutti è che facciano attenzione perché se pensano di inasprire le sanzioni e la repressione fanno un grande errore. Se vogliono fare dei martiri in Valle si ricordino che i martiri possono essere molto pericolosi».

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