Teoria della supergravità, al fisico italiano Sergio Ferrara “l’oscar della scienza” – L’intervista

Premiati anche Daniel Freedman e Peter van Nieuwenhuizen, anche loro architetti della teoria elaborata nel 1976

L’unificazione della relatività generale e della fisica delle particelle realizza il sogno di Albert Einstein. È questa la teoria della Supergravità per cui l’italiano Sergio Ferrara è stato insignito del premio Breakthrough, il prestigioso riconoscimento che condividerà con l’americano Daniel Freedman (Mit e Stanford University) e Peter van Nieuwenhuizen (Stony Brook University) per la loro teoria della Supergravità. Premio considerato “Oscar della scienza”, al pari del premio Nobel.


«Mi sento molto onorato perchè non avrei mai pensato di ricevere questo premio», racconta a Open un po’ emozionato Sergio Ferrara. Romano, 74 anni, il 3 novembre parteciperà alla cerimonia di consegna negli Stati Uniti, nello storico Hangar 1 della Nasa, vicino Mountain View.


«Il comitato di selezione è molto prestigioso ed è sicuramente un premio paragonabile a quello Nobel. Siamo ancora molto sorpresi, è stata una notizia inaspettata».

La teoria

Già, perché 43 anni sono passati da quando nel 1976 i tre colleghi e fisici riuscirono ad integrare con successo la descrizione della forza di gravità con quella delle particelle fondamentali utilizzando gli strumenti della fisica quantistica.

«È un’estensione della relatività generale in cui vengono messe insieme le forze gravitazionali con le forze non gravitazionali – spiega Ferrara – È un’unificazione di questi concetti, un’unificazione della relatività generale che è la fisica del cosmo con la fisica delle particelle che è la fisica degli acceleratori, del grande con il piccolo, l’unificazione del macro cosmo con il micro cosmo».

Breakthrough Award

Il premio è nato nel 2012 su iniziativa del miliardario russo Yuri Milner e di Sergey Brin (Google), Mark Zuckerberg (Facebook) e Jack Ma (Alibaba). «Vista la giovane età del riconoscimento non ci aspettavamo di essere scelti così presto per riceverlo. Nella comunità degli scienziati ci sono lavori importantissimi. Sicuramente quello che ci è stato riconosciuto è che il nostro lavoro ha avuto un impatto sulle teorie successive della fisica».

Ferrara vive a Ginevra da più di trent’anni. La sua vita lavorativa l’ha passata al Cern, uno dei centri di ricerca sulla fisica più importanti al mondo con alla guida l’italiana Fabiola Gianotti, che nel 2013 è stata insignita dello stesso premio insieme all’altro italiano Guido Tonelli per la scoperta del bosone di Higgs.

Le motivazioni

«Quando pensiamo alle grandi opere dell’immaginazione umana, spesso ci riferiamo all’arte, alla musica e alla letteratura, ma alcune delle creazioni più profonde e belle sono quelle della scienza», ha dichiarato Milner. «La supergravità ha ispirato i fisici per decenni e potrebbe contenere profonde verità sulla natura della realtà», ha aggiunto.

«È straordinario che le equazioni di Einstein ammettano la generalizzazione che conosciamo come supergravità», ha rilevato nella motivazione il presidente del Comitato scientifico che ha selezionato i vincitori, Edward Witten dell’Istituto per gli Studi Avanzati di Princeton, uno dei più autorevoli fisici e matematici contemporanei.

La dedica

«Dedico questo premio alla mia famiglia che ha avuto tanta pazienza nel seguire la mia carriera», confessa Ferrara.

«Nel periodo più produttivo ero sempre in viaggio per fare conferenze, corsi di insegnamento che mi costringevano a rinunciare del tempo con mia moglie e le mie figlie, ma è grazie a loro se sono riuscito a portare avanti il mio lavoro. Quindi il mio grazie va a mia moglie, le mie figlie e i mie nipoti».

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