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Pedro, l’hacker che riesce a “rapire le tv” con un drone mettendo sotto scacco interi quartieri

Per farlo, il ragazzo utilizza un semplice drone, un computer e una batteria portatile

Tenere in pugno una città intera cambiando canale alla tv delle case. A spiegarlo è un ragazzo galiziano, Pedro Cabrera, – durante l’ultimo Defcon di Las Vegas, una delle più importanti convention di hacker – che per passione si diletta con apparecchi elettronici di vario genere e che è in grado, all’occorrenza, di trasformarsi in un hacker.


Il suo piatto forte è rapire le tv, una frontiera ancora inesplorata dell’hackeraggio. Questo significa avere libero accesso a molte informazioni, nonché, chiaramente, potersi rendere protagonisti di disturbo della quiete pubblica.


Per farlo Pedro utilizza un semplice drone, un computer e una batteria portatile. «Con questo – ha dichiarato in una intervista a El Mundo – possiamo già dirottare dove vogliamo il canale che l’altra persona sta guardando».

E quindi «quando il drone vola sopra le case, le antenne subiscono interferenze con il segnale che inviamo da quella tecnologia e le persone vedono sulla loro televisione ciò che stiamo inviando da lontano».

È chiaro che l’obiettivo più sperato è quello di poter interrompere un evento di massa, come, ad esempio, una partita di calcio. Non solo, imitare il segnale della tv e richiedere il reinserimento di dati personali, significa rubare in un lampo chiavi di accesso per qualsiasi dispositivo.

Questa tecnologia potrebbe mettere sotto scacco anche un intero paese. «La rete di distribuzione televisiva – prosegue nella spiegazione – si basa su un’origine primaria, su un’intestazione. Se invece di attaccare per via aerea lo facciamo sui computer nazionali, potremmo influenzare l’intero territorio».

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