Processo Spada, chieste condanne a tre ergastoli e 208 anni di carcere per mafia

Il procedimento è legato agli arresti avvenuti il 25 gennaio del 2018. Tra i reati contestati anche l’omicidio, estorsione e usura

Per i pm non ci sono dubbi: il clan Spada è un’organizzazione a delinquere di stampo mafioso. Da qui la richiesta di una condanna esemplare, a partire dai vertici identificati dai cinque collaboratori di giustizia Michael Cardoni e la moglie Tamara Ianni, Paul Dociu, Antonio Gibilisco e Sebastiano Cassia.


Le richieste

Le pene più alte sono state riservate dunque per i vertici del Clan: ergastolo per il boss Carmine Spada, il fratello Roberto e il nipote Ottavio. Per le altre persone coinvolte le pene richieste variano dai 2 ai 16 anni.


Su ventiquattro persone, ben nove portano il cognome del clan. Per Rubern Alvez del Puerto, coinvolto nella vicenda dell’aggressione al giornalista, è stata chiesta una condanna a 10 anni. Roberto Spada era già stato condannato per la testata al giornalista Rai.

I reati contestati

Omicidio, usura, estorsione. Sono questi i principali reati contestati della Procura. Il clan ha costruito il proprio potere negli anni anche grazie a un piccolo impero economico e commerciale fatto di ristoranti, bar e centri estetici a Ostia, ma lontano dal centro del comune romano.

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