Stop all’educazione civica: rimandata a settembre 2020. Le scuole non erano pronte

Non si tratta di una vera e propria materia ma di un insegnamento di 33 ore all’anno senza una precisa collocazione oraria

Niente educazione civica fra i banchi di scuola, almeno per questoa nno scolastico. A deciderlo è stato il neo ministro del M5s Lorenzo Fioramonti, una volta letto il parere del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione che ha bocciato, all’unanimità, l’avvio immediato dell’educazione civica a scuola. Un parere obbligatorio ma non vincolante per lo Stato.


Cosa è successo alla legge appena approvata

L’ex ministro dell’Istruzione, il leghista Marco Bussetti, consapevole che la legge (che introduceva l’educazione civica nelle scuole italiane) fosse entrata in vigore troppo tardi – appena pochi giorni fa, il 5 settembre – aveva pensato di risolvere il problema preparando una bozza di decreto per avviare d’urgenza una «sperimentazione nazionale» così da non pesare troppo sulle scuole.


Bozza che è stata inviata al Consiglio superiore della Pubblica istruzione, il cui parere è obbligatorio. Il Consiglio, però, si espresso all’unanimità con una bocciatura. Così il neo ministro dell’Istruzione ha bloccato tutto.

Perché è meglio rimandare al 2020

I motivi per cui applicare la legge solo il prossimo anno sono due: il primo è l’organizzazione del piano orario. Questo nuovo insegnamento (tecnicamente non si tratta di “materia”) prevede 33 ore obbligatorie all’anno su ambiente, Costituzione, cittadinanza digitale e mafia. La seconda ragione invece è la formazione a cui dovrebbero essere sottoposti i docenti chiamati a ricoprire questo ruolo.

L’insegnamento, infatti, è affidato a più insegnanti in contitolarità alle elementari e medie, mentre alle superiori ai docenti di discipline economiche e giuridiche. La legge non prevede finanziamenti ad hoc né un organico dedicato.

Il no del ministro Fioramonti

«Abbiamo appreso del parere negativo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione relativo alla sperimentazione sull’insegnamento dell’educazione civica». Ha dichiarato il neo ministro. «Sentirò a breve associazioni di dirigenti, docenti e studenti per discutere con loro della possibilità di avviare una seria programmazione a partire da gennaio 2020 (con tanto di fondi aggiuntivi in Legge di Bilancio), per fare quello che il precedente ministro non aveva fatto, cioè preparare in modo efficace le scuole nell’ottica dell’introduzione dell’educazione civica nel settembre 2020, come previsto dalla legge».

Leggi anche: