Instagram, stretta sugli influencer di prodotti dimagranti e di chirurgia estetica

Secondo l’azienda di Menlo Park pubblicare bevande dietetiche o integratori influirebbe in modo negativo sugli utenti, in particolare su quelli giovani

Stretta di Instagram ai post riguardanti prodotti di chirurgia estetica e diete «miracolose». L’iniziativa, che verrà attivata anche su Facebook, pone un freno soprattutto all’attività (lucrosa) degli influencer. Secondo l’azienda di Menlo Park pubblicare bevande dietetiche o integratori influirebbe in modo negativo sugli utenti, in particolare su quelli giovani.


L’agoritmo quindi nasconderà a chi ha meno di 18 anni i contenuti che potrebbero mettere sotto pressione i giovani fruitori della piattaforma troppo preoccupati per l’aspetto fisico. Il cambio della policy sui prodotti per il dimagrimento o l’estetica renderà più difficile visualizzare sponsorizzazioni degli stessi prodotti e relativi prezzi.


Nel mirino inoltre i post che promuovono codici sconto. Le nuove linee guide di Instagram prevedono anche la possibilità di segnalare i contenuti considerati non appropriati. Sul quotidiano londinese Evening Standard ha così commentato la decisione di Instagram: «Crediamo che essere esposti a questo genere di contenuti non sia nell’interesse dell’intera community. Per questo chi avrà meno di 18 anni non li vedrà».

Secondo uno studio del 2017 della Royal Society For Public Health, condotto su ragazzi dai 14 ai 24 anni, Instagram sarebbe il peggior social network per la salute mentale dei giovani. Una ricerca simile del Pew Research Center ha messo in luce come il 37% dei teenager statunitensi siano ossessionati dal condividere contenuti che ottengano molti like e commenti.

Su questo fronte Instagram sta sperimentando la funzione che nasconde i “like”. Ma il social network non si vuole fermare a questo: la rimozione o limitazione dei contenuti sui prodotti dietetici, oggi, vuole riportare la piattaforma nel campo del puro intrattenimento cercando di porre un freno alle speculazioni economiche sulle debolezze degli utenti, soprattutto di quelli più giovani.

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