Silvio Berlusconi indagato anche per l’attentato a Maurizio Costanzo

«La magistratura fa più ridere del miglior cabaret. A quando un’indagine su Berlusconi per l’omicidio di Giulio Cesare o per la strage delle Torri Gemelle?» è la reazione di Andrea Ruggieri di Forza Italia

C’è anche il fallito attentato a Maurizio Costanzo (che il 14 maggio del 1993 sfuggì all’esplosione di un’autobomba a Roma) e il mancato omicidio del pentito Salvatore Contorno del 14 aprile 1994 a Formello tra i reati contestati dalla Procura di Firenze a Silvio Berlusconi. Una notizia che si apprende solo oggi grazie alla documentazione rilasciata dai pm di Firenze all’ex Cavaliere – indagato nel capoluogo toscano in un procedimento sulle stragi mafiose del ’93 – e depositata alla Corte d’Assise d’appello di Palermo nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Carte chieste dai legali dell’ex premier in vista della deposizione che Berlusconi avrebbe dovuto rendere al processo. I difensori del leader di Forza Italia volevano sapere se il loro assistito fosse indagato in procedimenti connessi a quello in corso a Palermo, così da capire se dovesse essere sentito come indagato di procedimento connesso o come vero e proprio teste (era stato citato a deporre dalla difesa dell’imputato Marcello Dell’Utri). Alla richiesta dei legali, la Procura di Firenze, che indaga sulle stragi di matrice mafiosa del 1993-94, e che ha riaperto le indagini nel 2017 dopo la trasmissione degli atti con le intercettazioni di Giuseppe Graviano da parte della Procura di Palermo, ha risposto elencando i reati ipotizzati nei confronti del leader del Cavaliere. «Il presidente Berlusconi che ordisce attentati a Maurizio Costanzo. Eccezionale. La magistratura ormai fa più ridere del miglior cabaret. A quando un’indagine su Silvio Berlusconi per l’omicidio di Giulio Cesare o per la strage delle Torri Gemelle?», è la reazione di Andrea Ruggieri di Forza Italia. «E pensare che paghiamo una valanga di tasse per alimentare la mitomania di qualche magistrato, che con la sua tragicomicità macchia l’onorabilità di un ordine che tutti vorremmo poter rispettare», ha concluso.


Foto in copertina: Angelo Carconi per Ansa


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