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Berlusconi “bacchetta” Salvini: «Il referendum sulla legge elettorale? Pensi prima a una proposta in Parlamento»

20 Settembre 2019 - 07:49 Redazione
«Ci rivolgiamo agli italiani che vogliono soluzioni, non selfie», aggiunge l'ex Cavaliere

«Renzi non è mio figlio». Inizia così l’intervista di Silvio Berlusconi al Corriere della Sera. Dopo la scissione dell’ex segretario del Pd e la formazione di un nuovo partito c’è chi vede nell’ex premier un “prodotto” berlusconiano. Ma l’ex Cavaliere stoppa tutti: «Il percorso di vita di Matteo Renzi è l’antitesi del mio… E Renzi ha oggi la responsabilità di aver fatto nascere un altro governo guidato dai 5 stelle».

Silvio Berlusconi non ci sta e chiude subito le porte a chi lo vorrebbe ispiratore delle mosse renziane. Sulla possibilità che Italia Viva possa attrarre i voti dei moderati e dei fedeli di Forza Italia Berlusconi non ha dubbi: «Lo escludo. Renzi è stato il principale artefice della nascita del governo più a sinistra della storia repubblicana. Non vedo elettori moderati e liberali dare a lui il voto».

Ma c’è chi gli fa notare che i punti di contatto con Renzi non sono pochi, soprattutto in campo europeo: «Il fatto che noi usiamo un linguaggio moderato e rispettoso delle istituzioni, non significa che non siamo alternativi alla sinistra». E aggiunge una frecciatina a Salvini: «Noi ci rivolgiamo agli italiani responsabili, alle persone che vogliono soluzioni e non slogan, competenza e non selfie».

Sull’altro Matteo, l’ex Cavaliere sottolinea come la sua idea di centrodestra sia diversa da quella di Salvini, ma si dice pronto a dialogare con l’ex ministro dell’Interno, soprattutto in tema di referendum sulla legge elettorale: «In attesa che i nostri tecnici approfondiscano la proposta referendaria, sarebbe piuttosto opportuno che il centrodestra definisse una proposta unitaria da presentare in Parlamento».

Dimenticato nell’ultimo anno, e cercato negli ultimi mesi, Berlusconi non rinfaccia il passato: «Il nostro centrodestra è da sempre chiarissimo: liberale, europeista, garantista, cristiano, riformatore. Un centrodestra di governo».

Ma la spaccatura tra i due alleati di destra è stata evidente soprattutto a Bruxelles, con l’ostruzionismo di Salvini al voto a Von Der Leyen che Berlusconi definisce un errore: «La signora Von der Leyen è espressione della grande famiglia dei cattolici liberali, il più grande gruppo politico europeo antagonista della sinistra».

Poi il commento sul primo governo Conte e il ruolo del Carroccio: «Con nostro grande stupore e disappunto la Lega in quel governo, in cambio della mano libera sui temi dell’immigrazione, ha rinunciato a far valer e tutti gli altri principi del programma del centrodestra».

Sull’attuale maggioranza Berlusconi non esclude che possa esserci un appoggio sui provvedimenti adatti ma, ribadisce che «qualunque forma di sostegno verso questa maggioranza o verso questo esecutivo sarà del tutto impossibile».

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