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Senza Facebook ci disinteressiamo al mondo – Lo studio

06 Ottobre 2019 - 07:00 Redazione
Se non avessimo la home per scorrere le notizie non andremmo a cercarle altrove. Faremmo semplicemente a meno di leggerle

Gli studenti dell’università che si cancellano da Facebook iniziano a non aprire i giornali: smettono di leggere le notizie. Che per molti giovani l’homepage bianca e blu abbia sostituito l’edicola non è una novità, ma che l’assenza di Facebook porti all’isolamento dei ragazzi rispetto a quello che avviene nel mondo è un’evoluzione ancora poco nota.

Hanno fatto luce sulla questione alcuni ricercatori che hanno pubblicato uno studio intitolato «Gli effetti economici di Facebook» sul giornale «Economia Sperimentale», analizzando il comportamento di 1.769 studenti americani. I ricercatori hanno scoperto che coloro che «spengono» il social network per una settimana si sentono meno depressi, ma consumano anche una quantità sensibilmente minore di contenuti giornalistici.

Dall’analisi di un campione di utenti che utilizzano Facebook per circa 1.9 ore al giorno è emerso che tra i 15 e i 30 minuti vengono passati leggendo le notizie. I ricercatori hanno diviso il campione di studenti imponendo a metà di loro di rimanere offline per una settimana e lasciando l’altra metà libera di accedere alla piattaforma.

Gli studenti del primo gruppo hanno significativamente diminuito la fruizione di notizie online, non andandole a cercare altrove una volta che queste non erano più fruibili dal loro feed. Per chi si informa su Facebook quindi, sembra che le fonti di notizie tradizionali non rappresentino più neppure un sostituto in caso di mancanza del social network.

Oltre a questo, i partecipanti all’esperimento hanno anche affermato di aver riscontrato un aumento di «comportamenti sani» (mangiare fuori meno spesso, fare meno acquisti insensati, gestire il tempo in modo più efficiente) e di sentirsi meno depressi. «I nostri risultati suggeriscono che l’utilizzo di Facebook introduca sensazioni depressive», scrivono i ricercatori. La diagnosi rispecchia uno studio dell’università di Stanford secondo il quale Facebook rende chi lo usa «meno felice e più ansioso».

Questo potrebbe essere dovuto al fatto che gli studenti hanno iniziato a svolgere attività più sane ma anche alla minore esposizione alle notizie dal mondo. Nonostante ciò, al termine dell’esperimento la maggior parte di loro voleva tornare a usare il social network e richiedeva un compenso più alto per continuare a stare offline. I ricercatori ipotizzano che questo avvenga perché con il tempo aumenta il costo della rinuncia a comportamenti che creano dipendenza.

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