Nuova scoperta a Pompei: ritrovato l’affresco dei due gladiatori combattenti – Il video

L’opera è stata ritrovata nell’area della Regio V, a margine dei lavori di messa in sicurezza e di rimodulazione previsti dal “Grande Progetto Pompei”

Pompei continua a regalare nuove meraviglie. Dopo il lavoro archeologico che ha riportato alla luce nel novembre 2018 l’affresco di Leda e il cigno e il ritrovamento dell’affresco di Narciso nel febbraio scorso, questa volta il sito archeologico ha regalato al mondo una nuova scoperta. 


Dal lavoro di messa in sicurezza e di rimodulazione previsti dal “Grande Progetto Pompei”, gli archeologi hanno riportato in luce un affresco che ritrae l’atto finale del combattimento tra due gladiatori, un Mirmillione e un Trace. 


L’opera si presenta in buono stato conservativo. È di forma trapezoidale, e misura 1,12 per 1,15 metri ed è stata trovata su un muro sotto la tromba delle scale di quella che probabilmente era una taverna frequentata dai gladiatori, e che forniva alloggio a un piano più alto utilizzato per incontri con delle prostitute.

Il luogo di ritrovamento dell’affresco dei due gladiatori combattenti / Mibact

L’analisi dell’opera

«È molto probabile che questo luogo fosse frequentato da gladiatori – dichiara il direttore generale dei lavori nel sito di Pompei Massimo Osanna – Siamo nella Regio V, non lontani dalla caserma dei gladiatori da dove, tra l’altro, provengono il numero più alto di iscrizioni graffite riferite a questo mondo». 

Il direttore generale Massimo Osanna davanti all’affresco dei due gladiatori a Pompei

«In questo affresco – spiega Osanna – di particolare interesse è la rappresentazione estremamente realistica delle ferite, come quella al polso e al petto del gladiatore soccombente, che lascia fuoriuscire il sangue e bagna i gambali».  

Un dettaglio fotografico delle ferite nell’affresco dei due gladiatori combattenti / Mibact

«Non sappiamo quale fosse l’esito finale di questo combattimento – prosegue il direttore generale – si poteva morire o avere la grazia. In questo caso c’è un gesto singolare che il trace ferito fa con la mano, forse, per implorare salvezza; è il gesto di ad locutia, abitualmente fatto dall’imperatore o dal generale per concedere la grazia». 

Il gesto dell’allocuzione del gladiatore Trace / Mibact

«L’ambiente di rinvenimento è solo parzialmente portato in luce – su un lato emerge un’altra piccola porzione di affresco che rivela la presenza di un’altra figura – in quanto lo scavo dello stesso è stato possibile a seguito dell’intervento di rimodulazione dei pendii dei fronti e alla loro messa in sicurezza, che costituisce l’esigenza prioritaria di tutto il cantiere della Regio V». 

La porzione del secondo affresco rinvenuta a fianco dei due gladiatori combattenti / Mibact

Franceschini: «Una scoperta senza precedenti»

«Il sito archeologico di Pompei, fino a qualche anno fa, era conosciuto nel mondo per la sua immagine negativa a causa dei crolli, degli scioperi e delle file dei turisti sotto il sole. Oggi è una storia di riscatto e di milioni di turisti in più». A dirlo è il ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini. 

«Oggi – prosegue Franceschini – Pompei è un sito accogliente, un luogo in cui si è tornati a fare ricerca. La scoperta di questo affresco, due gladiatori al termine del combattimento, dimostra che davvero Pompei è una miniera inesauribile di ricerca e di conoscenza per gli archeologi di oggi e del futuro». 

«Una scoperta senza precedenti degli archeologi di Pompei che per la prima volta dal 79 d.C. scavano in un’area mai indagata fino a oggi. Una meraviglia che tutto il mondo ammira», chiosa infine Franceschini.

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