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Civati “la tocca piano” sui tre loghi di Italia Viva: «Sceglierei quello allineato a destra, per coerenza»

12 Ottobre 2019 - 20:48 Redazione
L’ex amico e compagno di partito del leader di Italia Viva ha commentato sarcasticamente le tre opzioni in lizza per il nuovo logo del partito dell’ex sindaco fiorentino

Manca una settimana alla decima edizione della Leopolda, il tradizionale meeting dei renziani, prima organizzato come evento di “rottamazione” del vecchio Partito Democratico e quest’anno divenuto ufficialmente incontro dei sostenitori del nuovo partito di Matteo Renzi, Italia Viva. E a tirare una frecciatina sarcastica all’ex segretario del Partito Democratico ci ha pensato Giuseppe “Pippo” Civati, ex amico di Matteo Renzi, nonché uno dei co-organizzatori della prima Leopolda. Civati, commentando le tre proposte per il primo logo di Italia Viva presentate oggi da Renzi in vista della decima Leopolda, ha scritto su Twitter: «Sceglierei quello allineato a destra, mi pare più coerente». Una battuta esternata con sarcasmo, che tuttavia riporta a galla il passato burrascoso tra i due “rottamatori” del Partito Democratico, e che entrambi, in diversi tempi, hanno infine abbandonato.

La rottura tra Civati e Renzi

Giuseppe Civati, infatti, ha lasciato le file del Pd nel 2015, in aperta polemica con Renzi sulla riforma della legge elettorale, sul Jobs Act e sulla riforma costituzionale. Dopo la sua uscita dal Pd ha creato il movimento politico Possibile, passando dagli scranni del Pd a quelli del gruppo misto, nella corrente di Alternativa Libera – Possibile, assieme ai fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle. Durante le elezioni del marzo 2018, Civati, candidatosi nella coalizione di Liberi e Uguali (che univa Articolo 1 – MDP, Sinistra Italiana e, per l’appunto, Possibile), non è stato rieletto in Parlamento, e ha successivamente rassegnato le proprie dimissioni da segretario del partito.

Civati: «Renzi fece un po’ di renzate»

Alcuni anni dopo l’uscita dal Pd, in un’intervista a la Repubblica, Civati spiegò le ragioni che lo portarono ad abbandonare i dem e a prendere nettamente le distanze da Renzi. «Lui (Renzi, ndr) fece scelte pesanti – spiegava Civati – Alla seconda Leopolda neppure mi invitò, insomma fece un po’ di renzate. È diventato un uomo di potere, talentuoso sì, ma arrogante e tutto preso da quel ruolo». «Poteva essere una miscela formidabile quel primo gruppo del 2013, una vera sfida, senza blindarsi con “gigli magici” e accusando tutti gli altri – spiegava dunque il fondatore di Possibile – (Renzi, ndr) ha sbagliato a drammatizzare e a fare di ogni questione uno spareggio. Un politico di quel livello doveva essere non autocentrato».

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